-GATTI E MISFATTI-
Racconto a puntate di Pier Guido Quartero

CAP 18: NON DIRE GATTO…

L’automobile rossa saliva lentamente in mezzo alle ginestre. Pietro aveva seguito la circonvallazione fino al Lagaccio e ora si inerpicava su per la stretta viuzza asfaltata che porta a Granarolo. La prateria collinare cominciava ad ingiallire sotto la sferza del sole.

-Cosa ha detto Scognamiglio, quando lo hai avvisato che venivamo su?- Pietro era preoccupato di non trovare una buona accoglienza…

-Mah, ha avuto un atteggiamento un po’ contraddittorio. Sulle prime sembrava stupito e un po’ preoccupato per la nostra improvvisata, ma alla fine mi è parso addirittura sollevato. Secondo me anche lui ha più di un dubbio su questa storia…

-Ma ce lo dà da mangiave?

-Non sai pensare ad altro, eh? Sicuro che ci dà qualcosa. Ha detto che sua moglie sta preparando i ripieni. Sei contento?

Pietro non rispose. La strada stretta e tutta curve impegnava tutta la sua attenzione. Peo ne approfittò per abbassare il vetro del finestrino e annusare l’aria profumata della campagna.

Pochi minuti dopo erano davanti al giardino di Scognamiglio. Clemente li stava aspettando, seduto sotto un albero, con il giornale aperto davanti.

-Ciao Peo. Così questo è il famoso Dottor Morello che ci ha risolto un sacco di problemi…?!

Peo fece le presentazioni. Poi si informò sulla salute del Passalà.

-Febbre non ne ha, ma continua a starsene in casa. Ho come l’impressione che mi stia sfuggendo…

-Sai cosa ti dico? A me questa storia del furto non mi convince mica. Non sarà che ha fatto qualche colpo di testa?

-Non avevo il coraggio di dirtelo, ma è la stessa impressione che ho avuto anch’io… Cosa dici, gli andiamo a parlare?

Si incamminarono verso la casa del cognato di Scognamiglio. La porta era semiaperta. Bussarono e Clemente chiamò la cognata ad alta voce. La biondina arrivò subito.

-Come sta Franco?- domandò Clemente.

-Non lo so. Si comporta come se gli fosse caduto il tetto sulla testa, ma segni particolari di malessere non ne ha. Ci mancava anche questa. Prima tutti quei problemi per il lavoro, poi il furto, e ora è anche sparito il gatto…

Mentre parlava si era accesa una sigaretta. Li guidò all’interno dell’appartamento. -Volete provare a parlargli?

Peo annuì. Intanto gli era venuta un’idea…

Franco Passalà era seduto in una poltroncina striminzita in camera sua. Malgrado il caldo, indossava un golf di lana. Se ne stava impalato, con gli occhi fissi, e sembrò quasi non accorgersi dei nuovi arrivati.

-Franco, c’è Clemente con il Dottor Traverso e un altro amico. Svegliati un po’…!- La donna li guardò con aria tra l’insofferente e il preoccupato, poi fece spallucce e se ne andò a fumare da un’altra parte.

Il Passalà guardò i nuovi venuti con occhio bovino. Peo decise di scegliere l’approccio diretto, e giocò subito la sua carta.

-La Signora mi ha detto che non trovate più il gatto…

Gli altri lo guardarono senza capire. Andò avanti.

-Sa che cosa ho pensato? Che magari, dato che gli lasciavate sempre aperta la porta di accesso al garage e gli piaceva tanto andarsene di sotto, quando il camion è stato portato via lui magari era sceso e si era infilato dentro…

Gli occhi bovini del Passalà si allargarono ulteriormente.

-Magari sono due giorni che se ne sta chiuso nel camion… Chissà se quei delinquenti lo hanno visto?

L’uomo era diventato pallidissimo. Nel pallore cereo del volto il nasone spiccava ancora più evidente.

-Ma.. ma… ma… Io non lo so…

-Lei quando lo ha visto l’ultima volta?

La lingua del Passalà sembrò ingarbugliarsi in un nodo gordiano. Deglutì. Si alzò. Si risedette. Si alzò di nuovo e si precipitò alla finestra. Poi alla porta. La chiuse. Si girò verso gli altri.

-Non diteglielo alla Giorgia…

-Allora è vero che sei stato tu!!- Scognamiglio cominciò a molleggiarsi sulle punte dei piedi –Ma lo sai che sei proprio un coglione?! A cosa cazzo ti serviva mettere su tutto questo casino? Sarai abelinato…?

Peo lo interruppe, facendo segno con la mano di parlare a bassa voce, poi:

-Va bene, va bene… L’importante è che questa storia non sia durata troppo. Adesso bisognerà ricuperare il camion e vedrete che dentro c’è anche il gattino. Gli prepari un bel pezzo di salmone, mi raccomando… Noi intanto dobbiamo segnalare alla polizia che il camion è stato ritrovato…

-E cosa gli diciamo?

-Andiamo in una cabina telefonica vicino a dove Franco l’ha lasciato e telefoniamo dicendo che c’è un camion abbandonato. Prima però bisogna dare un’occhiata e, se il gatto c’è davvero, portarlo via, se no mi sa che non lo vedete più…

-Se la Giorgia lo sa mi ammazza…- Passalà si era tolto il golf e stava infilandosi le scarpe per uscire.

-E’ distante da qua?- chiese Peo guardando Pietro negli occhi.

-Vicino ai Giovi…

-Mi sa che i ripieni ce li mangiamo a merenda, Pietro…

-Favemo una covsa…
[Continua…]

Pier Guido Quartero
Opere dell’autore pubblicate da Liberodiscrivere

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