CINENOSTALGIA

Una rubrica relativa alla mia cineteca del cuore: non tanto i migliori film che abbia mai visto, ma quelli che amo maggiormente, quelli, cioè, che non mi stanco di rivedere.
Riccardo Mora

SORRISI DI UNA NOTTE D’ESTATE
(Sommarnattens leende)

Regia e sceneggiatura Ingmar Bergman

    Ingmar Bergman negli anni ‘50 ha alle spalle quindici film, cinque figli ed è al terzo matrimonio: probabilmente è perciò che l’argomento più presente nei suoi lavori sia il rapporto di coppia (alla fine le mogli saranno cinque ed i figli nove). Il tema è più spesso sviluppato in termini drammatici, tuttavia nel 1952, probabilmente in concomitanza con l’incontro con la sua futura terza moglie, uno dei quattro episodi che compongono il suo “Donne in attesa” è caratterizzato da uno spirito in chiave grottesca, con un cauto ottimismo finale. Karin e Fredrik, i protagonisti dell’episodio suggeriscono molto la coppia Conte Malcom e sua moglie Charlotte di “Sorrisi di una notte d’estate”.

Ingmar Bergman negli anni ‘50

Due anni dopo, nel 1954, anche “Una lezione d’amore” (sostanzialmente un’espansione della vicenda del quarto episodio di “Donne in attesa”, con gli stessi interpreti, che saranno poi i protagonisti anche di “Sorrisi di una notte d’estate”) è sviluppato in chiave leggera: d’altronde, come avverte lo stesso Bergman nell’incipit “E’ una commedia che poteva diventare una tragedia, ma tutto si risolve bene, perciò è una commedia”.

“Sorrisi di una notte d’estate” è l’ideale completamento di questo periodo creativo; successivamente, con l’eccezione di un paio di casi (“L’occhio del diavolo” e “A proposito di tutte queste signore”), la sua narrazione sarà prevalentemente in termini pessimistici.

La vicenda è tutta giocata sulla composizione, scomposizione e ricreazione delle coppie: abbiamo il maturo avvocato Fredrik Egerman (impersonato da Gunnar Björnstrand, l’attore feticcio onnipresente nei film di Bergman di questo decennio); sua moglie giovanissima, ancora illibata, Anne (Ulla Jacobson); il figlio di primo letto Henrik (Björn Bjelfvenstam), che nell’edizione italiana diventa misteriosamente il nipote (o forse non così misteriosamente, data la morale italiana degli anni ’50, essendo lui innamorato, ricambiato, della matrigna).

   

Fredrik, Anne, Henrik

Abbiamo poi un’attrice teatrale, Desirée (Eva Dahlbeck), ex amante di Fredrik, dal quale ha avuto un figlio non ufficializzato al padre naturale,

https://youtu.be/Tjm0FQMWkRE?si=sDHFVRH-0N8jQy41

Desirée, Fredrik

   

attualmente amante del Conte Malcom (Jarl Kulle), bellicoso ufficiale dei dragoni, e sua moglie Charlotte (Margit Carlqvist), decisa a riprendersi il marito.

Conte Malcom, Charlottte

   

Qualcuno ricorderà forse Jarl Kulle per la sua interpretazione del Generale Lowenhielm ne “Il pranzo di Babette”, di oltre trent’anni dopo.

Gen. Lowenhielm

    

Concludono il folto elenco dei protagonisti la domestica Petra (Harriet Andresson) e la signora Armfeldt (Naima Wifsrrand), madre di Desirée, che avranno un peso importante nello sviluppo della vicenda.

  

Strepitoso il personaggio della vecchia signora (a cui gli ex amanti altolocati hanno donato la splendida villa in cui si svolge la parte culminante della vicenda, affinché non scriva le proprie memorie).

Come in tutti i film di Bergman i veri motori dell’evolversi della vicenda sono le donne (con l’eccezione di Anne, che tuttavia al momento opportuno saprà prendere la sua decisione).

Presentato al Festival di Cannes, viene premiato per “l’umorismo poetico” (definizione che mi lascia piuttosto perplesso, come già quella di “realismo poetico” affibbiata a suo tempo alla coppia Carné-Prévert).

Il film comunque ottiene uno strepitoso successo di pubblico e di critica, che vi riconobbe riferimenti disparati, August Strindberg, René Clair, Jean Renoir, Luigi Pirandello, William Shakespeare e molti altri.

Premesso che personalmente ci ho trovato piuttosto lo spirito di “Mademoiselle de Maupin”, di Gautier (e temo di essere il solo, per quanto mi consti), sono completamente d’accordo con l’accostamento a Shakespeare, se penso all’immaginifica risposta del Conte Malcom alla moglie che gli chiede se in futuro le sarà fedele, che richiama palesemente il Mercuzio shakespeariano del Romeo e Giulietta.

Analogamente shakespeariano mi pare anche il finale, con la descrizione dei sorrisi della notte estiva da parte del cocchiere Frid, che verrà coinvolto in una promessa matrimoniale alla domestica Petra.

Il film è girato in maniera molto teatrale, con la macchina da presa che lavora davvero poco, lasciando agli attori il compito di muoversi: d’altronde il richiamo al teatro è dichiarato da subito, con le immagini di una commedia la cui protagonista è Desirée.

Giova segnalare che in tale commedia recita anche Bibi Andersson, futura presenza fissa bergmaniana, ma che qui, anche se pubblicizzata nei manifesti, recita per non più di trenta secondi sul palco come comprimaria di Desirée.

Il film è visibile gratis sulla piattaforma Chili,

https://it.chili.com/content/sorrisi-di-una-notte-d-estate-1955/45403e34-706f-47f9-bf1f-1dc86994e5df

oppure in commercio in DVD presso Amazon a soli €.5,90, acquisto che, data la modestia della cifra, mi sento di consigliare vivamente.

Riccardo Mora

image_printScarica il PDF