Robert van Gulik “I celebri casi del giudice Dee” O Barra O Edizioni

Il giallo è uno dei colori prevalenti nell’editoria: detective privati, commissari, ispettori di vario genere, in tutti i sensi, dominano cataloghi, siti, vetrine: ogni giorno salta fuori un titolo o un autore nuovo, e non sempre di qualità.  Ma a chi vuole qualcosa di diverso proponiamo di spostarci nella Cina del XVIII secolo dove questo genere letterario era già nato. Insomma i cinesi hanno inventato proprio tutto prima di tutti: dalla carta alla polvere da sparo, agli spaghetti!

il giudice Dee è un personaggio realmente vissuto nell’epoca T’ang, le sue gesta sono raccontate nell’opera di un anonimo del XVIII secolo che fa parte di un genere particolare: le cronache dei casi risolti dai magistrati distrettuali, una sorta di polizieschi ante litteram. A queste avventure si è ispirato Robert van Gulik per una serie di gialli ambientati nell’Impero Cinese.  Il magistrato, “padre e madre del popolo” e investigatore, è il giudice Dee che, da poco nominato nel distretto di Chang-ping, deve affrontare tre misteriosissimi casi: un duplice omicidio nell’ambiente dei mercanti della seta; l’apparizione di un fantasma che chiede verità, e l’avvelenamento di una sposa durante la prima notte di nozze. Le sue eccezionali capacità deduttive, che nulla hanno da invidiare a Sherlock Holmes, e il suo profondo senso della giustizia lo porteranno alla soluzione dissipando il velo di presunto mistero soprannaturale. In commercio si trovano numerosi libri dedicati alle avventure di questo insolito detective.

Grazia Tanzi

(Informazioni sull’autore)

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