-I TESORI DI GENOVA-

Il Convento di Sant’Anna a Genova

Di Antonello Rivano

Nel suggestivo quartiere di Castelletto a Genova, la Chiesa di Sant’Anna, insieme al Convento e all’Antica Farmacia Sant’Anna dei padri Carmelitani Scalzi, costituiscono un’incantevole oasi di bellezza e profondità spirituale. Questa serie di quattro articoli ci guiderà alla scoperta di un gioiello architettonico e della straordinaria eredità dei Carmelitani Scalzi, seguaci della riforma avviata da Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, nonché dell’antica farmacia con il suo motto:  “Nos medicinam paramus, Deus dat nobis salutem”: Noi prepariamo le medicine, Dio ci dà la salute.

Capitoli precedenti:
1) Una Storia di Bellezza e Spiritualità con i Carmelitani Scalzi

2. La Chiesa di Sant’Anna: un tesoro storico e religioso

La chiesa di Sant’Anna ha attraversato diverse fasi di evoluzione architettonica e decorativa nel corso dei secoli. Originariamente, l’edificio seguiva un design molto semplice, con una navata unica coperta da una struttura lignea, altari adiacenti alle pareti laterali e un profondo presbiterio con un’abside piatta.

Verso il 1650, la chiesa ha subito una significativa espansione con l’aggiunta di sei cappelle laterali. In questo periodo, la struttura lignea originale è stata sostituita da una volta a botte, che è ancora visibile oggi. Questa modifica ha contribuito a dare all’edificio una maggiore grandiosità.

Genova-Chiesa di Sant’Anna-Cupola e campanile

Due delle trasformazioni e sovrapposizioni decorative più rilevanti sono state gli interventi apportati nei primi decenni e nella metà del XVII secolo, che hanno portato a modifiche significative nei prospetti degli altari delle cappelle laterali. In particolare, la cappella gentilizia Spinola, dedicata alla Madonna del Carmine, è stata notevolmente arricchita in questo periodo, con la commissione di notevoli tele e decorazioni.

Nella prima metà del XVIII secolo, i lavori di ristrutturazione sono proseguiti fino al 1770 circa e hanno coinvolto il rifacimento del presbiterio, dell’altare maggiore e, in un secondo momento, la decorazione della Cappella di San Giuseppe.

Tra il 1912 e il 1952, sono state apportate modifiche alle decorazioni della navata e del presbiterio, sovrapponendosi a quelle precedenti.

Dal punto di vista architettonico, esternamente la chiesa ha conservato l’aspetto originale della costruzione dei secoli XVII e XVIII. La facciata è liscia e verticale, con un tetto a capanna particolare che presenta spioventi con una pendenza accentuata. Inoltre, la chiesa è dotata di un campanile e di cupole che contraddistinguono le due cappelle laterali principali, di cui una è la cappella Spinola del Carmine.

Genova Chiesa di Sant’Anna- Portale

Sebbene il fronte principale attualmente sia privo di decorazioni, fino ai primi del Novecento erano presenti vivaci affreschi. Sopra il portale d’ingresso, è ancora presente un bassorilievo in marmo raffigurante la Sacra Famiglia. In esso sono raffigurati, da sinistra, San Giuseppe, Maria, il Bambino Gesù, Sant’Anna (la madre di Maria) e un personaggio vestito con l’abito carmelitano con in mano una spada fiammeggiante, presumibilmente il profeta Elia, ispiratore dell’Ordine dei Carmelitani. In alto, in posizione prominente, si trova lo stemma dei Carmelitani Scalzi.

La Navata e le Cappelle Laterali

L’unica navata della chiesa è un esempio di architettura tardo rinascimentale, con una volta a botte. Nel corso del tempo, la decorazione originaria è stata arricchita con elementi di stile barocco genovese. Quattro pilastri principali ospitano imponenti statue in stucco dei quattro santi carmelitani: Santa Teresa di Gesù, San Giovanni della Croce, San Giuseppe e il profeta Elia, realizzate nel 1837 da Giovanni Battista Garaventa. Gli affreschi della volta sono opera di Santo Bertelli, eseguiti nel 1882.

La navata è inoltre arricchita da sei cappelle laterali, ognuna con la sua storia e particolarità:

Cappella di Sant’Orsola: Dedicata a Sant’Orsola, presenta una tela d’altare di Domenico Fiasella che raffigura il martirio di Sant’Orsola. In questa cappella si trova anche un presepe artistico in stile napoletano, realizzato da Silvana Giannotti e Marco Ferrigno, con abiti cuciti a mano per ogni personaggio.

Cappella di Santa Teresa d’Avila: Originariamente patronata dalla famiglia Doria Dominici, questa cappella è caratterizzata da un altare in marmo opera di Tommaso Orsolino. La pala d’altare raffigura Santa Teresa incoronata da Cristo ed è opera di Gerardo delle Notti.

Altare di Santa Teresa d’Avila

Cappella di Nostra Signora del Monte Carmelo: Questa è la cappella gentilizia della famiglia Spinola di Luccoli. Fu completamente ricostruita a partire dal 1616, con un altare tardobarocco in marmo policromo opera di Tommaso Orsolino. Contiene una statua d’altare di Nostra Signora del Monte Carmelo e lunette laterali dipinte da Anton Maria Vassallo.

Cappella del Crocifisso: Questa è la cappella più antica della chiesa ed era patronata dalla famiglia Doria. Contiene un crocifisso processionale spagnolo del Settecento e una statua settecentesca del Bambino Gesù di Praga. In tempi recenti, è stata dedicata anche a Santa Teresa di Lisieux.

Cappella di San Giuseppe: Costruita dalla famiglia Pallavicini, questa cappella è decorata con stucchi dorati in stile rococò risalenti al 1771. La pala d’altare, raffigurante il sogno di San Giuseppe, è opera di Agostino Ciampelli.

Cappella di Sant’Andrea: Inizialmente dedicata a Sant’Elia, questa cappella è stata intitolata a Sant’Andrea in onore del principe ammiraglio Andrea Doria. La pala d’altare, dipinta da Domenico Fiasella, raffigura Sant’Andrea che si avvia al martirio.

Il Presbiterio

Il presbiterio, inizialmente concepito come uno spazio sollevato di circa due metri rispetto alla navata principale, accessibile tramite un ripido scalone, subì una ristrutturazione completa nel 1775, promossa dalla famiglia Cattaneo, che ne deteneva il patronato. Questa ristrutturazione mirava ad adeguare il presbiterio alle normative architettoniche stabilite nel Concilio di Trento.

Schiaffino-Sant’Anna con Maria Bambina –

L’altare del presbiterio e i due imponenti portali che lo separano dal coro sono opere dell’artista Francesco Maria Schiaffino. Inoltre, all’interno del presbiterio si trova un grande gruppo marmoreo raffigurante Sant’Anna e la Madonna Bambina, anch’esso creato da Francesco Maria Schiaffino. Queste pregevoli opere d’arte hanno contribuito a conferire al presbiterio una maestosità e un’imponenza che ancora oggi possono essere ammirate dai visitatori.


All’interno della chiesa è possibile scoprire ulteriori tesori di grande valore storico e religioso. Oltre alle sei cappelle precedentemente descritte, la chiesa custodisce con devozione alcune tombe che risalgono ai secoli XVI, XVII e XVIII, testimonianza delle generazioni passate che hanno trovato riposo in questo luogo sacro.


Il Velo da calice di Sant’Anna

Un oggetto di particolare rilevanza è un velo da calice ricamato da Santa Teresa stessa. Questo velo è un capolavoro di pazienza e devozione, con seta bianca e filo d’oro lavorati con cura. Fu originariamente destinato al primo convento dei Carmelitani Scalzi al di fuori della Spagna. È interessante notare che Santa Teresa morì due anni prima della fondazione della chiesa di Sant’Anna, ma il velo da calice che aveva preparato con tanto amore e dedizione giunse comunque al suo scopo e ora è conservato con riverenza nella sacrestia della chiesa.

Foto da: “Il convento di Sant’Anna e la sua Antica farmaciadi Enzo Battaglia e Silvia Piacentini (SAGEP Editore)

La Sacrestia

La sacrestia è uno spazioso ambiente circondato da pesanti arredi in noce, che conferiscono un’atmosfera di antica solennità. Oltre al velo da calice di Santa Teresa, in questo luogo sono conservati altri tesori, tra cui una splendida collezione di paramenti sacri seicenteschi. Questi paramenti sono riccamente ricamati e costituiscono una testimonianza tangibile della ricca tradizione liturgica e dell’arte sacra che hanno caratterizzato la storia della chiesa di Sant’Anna nel corso dei secoli. I locali rientrano nel percorso

Il coro

Per raggiungere il coro della chiesa, è necessario uscire dalla navata principale attraverso la piccola porta in legno situata a sinistra dell’altare. Questa porta conduce a un ampio e luminoso corridoio. La seconda porta a destra conduce direttamente al coro.

All’interno del coro, si possono ammirare i massicci stalli in noce, sui quali il gruppo corale della chiesa, composto sia da religiosi che da laici, trova ancora oggi il suo posto durante concerti e cerimonie speciali.

La tela dell’altare maggiore, risalente al 1586, è stata gelosamente conservata nella sua posizione originale dai Carmelitani. Quest’opera d’arte, un grande dipinto raffigurante Sant’Anna che assiste allo sposalizio della Vergine, è di scuola spagnola ed è stata creata dal frate carmelitano Giovanni della Miseria nel 1586. Questa pregevole opera è situata a un’altezza di circa quattro metri dal pavimento, rendendo possibile ammirarla nella sua collocazione originali

La Controfacciata e l’Organo a Canne

Nella parte alta della controfacciata, è possibile ammirare una vetrata decorata con lo stemma dei carmelitani scalzi. Nel centro del matroneo, spicca un magnifico esemplare di organo monumentale a canne. Questo strumento musicale è un rappresentante della scuola organaria toscana del XIX secolo, ed è stato inizialmente costruito da Nicomede Agati nel 1852. Nel 1992, Alessandro Corno ha restaurato con grande maestria l’organo. Questo strumento, con trasmissione meccanica, dispone di una tastiera composta da 50 tasti, con la particolarità di avere una prima ottava cromatica estesa. Inoltre, è dotato di una pedaliera a leggio con 17 pedali.

La combinazione di queste caratteristiche lo rende un autentico capolavoro musicale e un elemento di grande rilevanza nell’ambito della chiesa di Sant’Anna.
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Leggi anche Il Convento di Sant’Anna a Genova: 1) Una Storia di Bellezza e Spiritualità con i Carmelitani Scalzi

Antonello Rivano – Caporedattore il PONENTINO
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Per approfondire: “Il convento di Sant’Anna e la sua Antica farmaciadi Enzo Battaglia e Silvia Piacentini (SAGEP Editore)



Le visite guidate

Frate Ezio, il frate erborista, in compagnia dell’architetto Silvia Piacentini, vi accoglieranno per condurvi alla scoperta della chiesa del XVI secolo, del presepe artistico, del roseto e dell’Antica Farmacia dei Frati Carmelitani Scalzi, alla scoperta dei rimedi erboristici tradizionali, dei cosmetici naturali e di molte altre delizie. Una volta al mese è prevista anche la visita guidata di alcune parti del convento, solitamente non visitabili perché all’interno della Clausura: la galleria dei ritratti, i due chiostri e la magnificente Biblioteca Storica…
La visita dura circa un’ora e mezza ed è gratuita.
Contatti:
Per telefono allo 010 2513285 oppure via mail: silvia.piacentini@erboristeriadeifrati.it

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