Cesare Pavese “Il desiderio mi brucia” Ed. Garzanti

Non é necessario alcun commento, queste accorate strazianti, poesie, dicono tutta la disperazione di chi è solo. Chi ha provato capisce.

Ma perché si deve tanto soffrire per amore?

Oh, vagare con lei la sera scura,

perderci tra le piante ed ascoltare

le strida rauche su per la pianura

tremule come la luce stellare!

Oh, soffermarci al tepido alitare

del vento e ritrovar la sua figura

stretta al mio volto e sentirla tremare,

sentir tremare la sua bocca pura!

ottobre 1923

Mi strugge l’anima perdutamente

il desiderio d’una donna viva,

spirito e carne, da poterla stringere

senza ritegno e scuoterla, avvinghiato

il mio corpo al suo corpo sussultante,

ma poi, in altri giorni più sereni,

starle d’accanto dolcemente, senza

più un pensiero carnale, a contemplare

il suo viso soave di fanciulla,

ingenuo, come avvolto in un dolore

e ascoltare la sua voce leggera

parlarmi lentamente, come in sogno…

24 ottobre 1925

Grazia Tanzi

(Informazioni sull’autore)

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