Leonardo Sciascia “Occhio di capra” Ed.Adelphi

Un piccolo dizionario di parole e modi dire della lingua siciliana ironici, arguti, pungenti, raccolti amorosamente da Sciascia per evocare atmosfere e personaggi passati del suo paese, Recalmuto, che egli definiva isola nell’isola.

QUALCHE ESEMPIO:

ARRUBBARI UN ANNU A LU RE .
Rubare un anno al re. Si diceva quando un bambino nato negli ultimi giorni di dicembre veniva denunciato all’ufficio di stato civile come nato nei primi del nuovo anno: sicché sarebbe andato alla leva militare con un anno di ritardo. Scomparso il re, è scomparsa l’espressione. Ma non la pratica, forse: anche se il servizio di leva non è ormai considerato come la più puntuale sciagura che toccasse a un uomo, a una famiglia. Ma d’altra parte l’essere rifiutati alla leva, l’essere «riformati», costituiva pregiudizio: era difficile che un «riformato», a meno che non fosse un possidente, trovasse moglie.

A CUDA DI SURCI .
A coda di sorcio. Si dice che finiscono a coda di sorcio affari, promesse e sentimenti che apparvero grandi e certi e invece lentamente si riducono fino a svanire. Specialmente lo si dice di quegli amori che ardentemente superano ogni difficoltà, ogni divieto: ed eccoli finire, a coda di sorcio, nella noia.

Grazia Tanzi

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