Piccole storie in bianco e nero
Ognuno di noi ha un cassetto, una vecchia scatola piena di foto in bianco e nero di persone, forse parenti, di cui oramai si è persa memoria. Guardarle una ad una, cercare di ricostruire un ricordo, risalire ad un nome, ad un’epoca, sembra un’impresa dovuta, un piccolo riconoscimento ad una vita compiuta. Anche la rete è diventata un immenso vecchio ripostiglio di volti a cui tuttavia è possibile restituire una memoria grazie alle tracce che vengono conservate negli archivi e nelle infinite interazioni che ora sono possibili. Questa rubrica è il frutto del tentativo di riportare alla luce queste memorie
Patrizia Brugnoli


Mary Jane Grant Seacole
(1805 – 1881)

Mary Jane Grant, nacque a Kingston, Giamaica Britannica, il 23 novembre del 1805 da una coppia mista: una guaritrice giamaicana e un sergente scozzese dell’esercito britannico, James Grant. Viene ricordata per l’assistenza prestata ai soldati inglesi malati e feriti durante la guerra di Crimea.

Nel 1990 le è stata riconosciuta postuma la medaglia giamaicana al merito. Nel 2003 è stata nominata la donna inglese di colore più popolare in seguito ad un sondaggio organizzato dal sito web Every Generation. Secondo la sua autobiografia, la Grant era orgogliosa sia del suo sangue scozzese, sia del suo colore che diceva essere derivato da “quelle povere creature che i bianchi avevano catturato e reso schiavi” (in quei tempi in America la schiavitù era ancora in atto), e il colore della sua pelle è rimasto nel tempo la caratteristica che ha innescato sia le sue recriminazioni, sia le polemiche dei suoi detrattori.

Il fatto è che anche oggigiorno la figura di Mary Grant è al centro di una revisione. La ragione di questi dibattiti sta nella sua figura di imprenditrice, capace di aggiudicarsi la fiducia di esponenti militari e politici di livello, grazie ai quali è sempre riuscita a superare gli ostacoli. Ma anche nella capacità di rendersi utile secondo la propria formazione. Dopo la sua morte fu dimenticata per anni fino al 2016 in cui le fu riconosciuto il ruolo di pioniera delle cure infermieristiche.

Ma, procediamo con ordine.

Mary Grant aveva frequentato la scuola giamaicana di Blundell Hall, dove aveva imparato a prendersi cura degli ammalati e dei feriti dalla madre, una guaritrice che utilizzava approcci tradizionali, a base di erbe e procedure tramandate dalla cultura locale. Tramite l’esperienza, riuscì ad associare le proprie conoscenze a quelle acquisite osservando l’operato dei medici militari di stanza in Giamaica. Da quanto si evince dal suo curriculum, si prese cura prevalentemente di vittime di colera e febbre gialla.

Ebbe anche una buona educazione occidentale e nel 1821 visitò Londra rimanendo ospite dei suoi parenti per un anno. Vi ritornò successivamente in modo del tutto autonomo, iniziando una attività di imprenditrice, vendendo merce del suo Paese d’origine. Tornata in Giamaica, continuò la sua preparazione presso Blundell Hall e si sposò con un mercante, Edwin Horatio Seacole, che si diceva fosse un figlio illegittimo di Orazio Nelson. La coppia non ebbe una vita fortunata e il marito morì dopo qualche anno. Quasi contemporaneamente, Mary Seacole prese nelle sue mani l’attività di Blundell Hall e rifiutò nuove proposte di matrimonio.

Nel 1850 si spostò a Panama per fondare un ostello dedicato ai viaggiatori che transitavano da costa a costa, il cui numero era notevolmente cresciuto dal 1849, anno della corsa all’oro californiano. Qui si occupò nuovamente di malati di colera durante l’epidemia locale con l’impegno che la fece conoscere.

Liquidò la sua impresa a Panama nel 1854 e, venendo a sapere che i reggimenti di cui aveva curato i soldati erano ora impegnati in Crimea, decise di offrirsi volontaria come infermiera anche in quella circostanza.

Nel frattempo, il Segretariodi Stato britannico aveva incaricato Florence Nightingale di organizzare un presidio infermieristico in Crimea e la Nightingale si trovava già sul posto.

Non avendo la Seacole i requisiti professionali necessari, non le era stato permesso di partecipare alle operazioni in Crimea come infermiera, ma lei non si perse d’animo e intraprese una attività privata: fondò un ostello a Balaclava che divenne molto popolare, in particolare tra i veterani. Le cure praticate erano soprattutto a base di buone pratiche di igiene e uso di erbe secondo la tradizione giamaicana ed africana. Le cure erano praticate per la maggior parte su soldati in convalescenza. La Nightingale, tuttavia, continuò ad esserle ostile: sosteneva che la Seacole avesse una condotta impropria e la accusò di favorire l’alcolismo tra i soldati. A tali accuse la Seacole rispondeva sempre con una contro accusa di pregiudizio razziale.

L’attività dell’ostello si rivelò un successo e la Nightingale fu costretta a riconoscere l’operato della Seacole, ma non permise mai che le sue infermiere la frequentassero.

Alla fine del conflitto, la Seacole si trovò all’improvviso insolvente verso i creditori dato che i soldati erano tornati in patria e gli affari erano crollati. La corte di Londra ne decretò il fallimento cosa che sprofondò la Seacole nell’indigenza e la espose alla denigrazione, ma non la lasciò priva di sostenitori che organizzarono una raccolta fondi che ripristinò la sua posizione finanziaria e legale.

Nel 1860, dopo aver aderito alla Chiesa Cattolica, Mary Grant Seacole tornò in Giamaica, dove per qualche anno ricoprì cariche onorifiche ma dove dovette affrontare nuovi problemi economici per risolvere i quali si affidò nuovamente ai suoi amici Inglesi. Ripresasi, nel 1870 tornò a Londra, si suppone con l’intenzione di partecipare ai soccorsi degli ammalati e feriti della guerra franco-prussiana. Florence Nightingale insinuò che la Seacole avesse tenuto in Crimea una casa equivoca e le sponsorizzazioni furono ritirate. Ma i suoi sostenitori continuarono ad esserle fedeli fino al momento della sua morte.

Mary Grant Seacole morì a Londra, il 14 maggio 1881, all’età di 75anni.

Ad oggi, molti padiglioni ospedalieri inglesi portano il suo nome, le sono state tributate statue e targhe, le minoranze di colore sostengono tutt’ora il valore della sua opera, ma non mancano i detrattori. In particolare, coloro che difendono la professionalità infermieristica basata sulle evidenze scientifiche, sostengono che gli onori attribuiti alla Seacole siano stati in qualche modo sottratti alla Nightingale o, addirittura, usati per sminuirne il valore come fondatrice della moderna infermieristica nel sistema sanitario nazionale. La Seacole viene accusata di millanteria, infatti non si sarebbe mai formata adeguatamente alla professione infermieristica, né avrebbe mai svolto servizio in prima linea.

I difensori della Seacole ritengono che le argomentazioni dei sostenitori della Nightingale siano viziate dal pregiudizio razziale e che la formazione della Seacole in Giamaica non sia mai stata riconosciuta come tale, a causa di una prevaricazione culturale tesa a cancellare il contributo alla cultura britannica degli Operatori e scienziati di colore.

Patrizia Brugnoli

PICCOLE STORIE IN BIANCO E NERO GIA’ PUBBLICATE

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