Giuseppe Marcenaro “Cimiteri” Ed. Bruno Mondadori
I cimiteri non dovrebbero far tristezza o paura perché non sono affatto luoghi per i morti. I cimiteri sono fatti dai vivi per i vivi, per celebrare rimpianti personali (non sempre sinceri), o tramandare virtù politiche e civili (sempre relative). Ha un bel dire il Foscolo! Anche chi si fa costruire cappelle funebri, mausolei o semplicemente acquista un loculo, non lo fa per il futuro se stesso defunto, ma per quello presente e vegeto, nell’illusione, folle, di poter avere, con questa ultima volontà, una qualche giurisdizione sul regno dell’oltre. Giuseppe Marcenaro saggista raffinato, dalla prosa elegante, da buon genovese, appartato e schivo, ha descritto in questo libro una serie di cimiteri da tutto il mondo, non solo per le stranezze che li caratterizzano, ma per avere il pretesto di raccontare le storie piccole o grandi che hanno portato alla loro realizzazione. Ancora una volta il cimitero è solo l’occasione per parlare, sì dei morti, ma di quando erano vivi. Perché dei morti in quanto tali non importa a nessuno. Forse il miglior sepolcro sta proprio nel vivo che ricorda e racconta.