Remo Rapino “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” Ed. Minimum fax
Chi è Remo Rapino? È uno Scrittore, con la maiuscola. Per essere uno Scrittore non basta raccontare una bella storia, tessere una trama che tenga avvinto il lettore, curioso di sapere come va a finire, né basta farlo ridere (cosa peraltro non facile) o farlo piangere e lavargli la coscienza, come fan quasi tutti. Uno Scrittore racconta, certamente, ma non si limita a ritrarre il mondo vero o di fantasia, lo Scrittore al tempo stesso ritrae e trasfigura la realtà, le conferisce un volto nuovo, una dimensione più alta, universale, che oltrepassa il tempo e la contingenza. Tutto questo lo sanno fare in pochi, i veri Scrittori, e Rapino lo è. Il suo è un romanzo epico che narra le gesta di un eroe misero e solitario la cui avventura è attraversare la foresta più misteriosa e perigliosa di tutte: la vita. Resistendo caparbiamente ai colpi più duri , “ ai segni neri” del suo destino, Bonfiglio Liborio arriva fino al traguardo degli ottant’anni, ma la sua impresa non è finita: ora sente che deve riviverla quella sua vita, in una lunga cavalcata nella memoria, per darle un senso e dominarla con la consapevolezza della parola. L’ininterrotto flusso di coscienza che costituisce il racconto di Liborio tuttavia, non è una meditazione individuale, circoscritta alle sue vicende personali: ma è una visione grandiosa, epica appunto, del secolo turbolento e doloroso nel quale si è svolta la sua esistenza segnata dal dolore, dall’ineguaglianza e dallo sfruttamento. Liborio è l’eroe invincibile della storia, l’eroe straccione che rappresenta i diseredati della terra di tutti i tempi; ma l’altro grande protagonista di questo straordinario romanzo è il linguaggio: turbinoso, caleidoscopico, sferzante, che con un registro perfetto accompagna la cavalcata interiore dell’eroe. Un linguaggio che va centellinato e assaporato con calma.