Vladimir Sorokin “Manaraga” Ed. Bompiani

13 marzo Sera
Šašlik di storione con L’idiota . Romanzo completo, peso super medio, 720 grammi, 509 pagine, carta vellum, rilegatura in tela percallina. Bastato per otto spiedini.

Come stabilito, il cliente e sette ospiti sedevano intorno al braciere. Per accertarsi, naturalmente, non soltanto che stessi bruciando proprio una prima edizione, un libro da 8700 sterline, ma anche che non lo sostituissi con un giallo nordico del ventunesimo secolo da centocinquanta sfumature di mediocrità. Volevano arte, l’avrebbero avuta. Si è svolto tutto, tutto per il meglio. Sono andato alla grande”

Chi parla è un book’n’griller uno chef specializzato, i suoi ricchi clienti lo richiedono per “leggere” nell’unico modo possibile nell’anno 2037: dar fuoco ad eleganti edizioni cartacee per cuocere cibi raffinati. Infatti non si stampano più libri, ma solo banconote, le residue copie esistenti sono oggetto di una caccia, clandestina quanto accanita, da parte dei book’n’griller per soddisfare le richieste dei loro danarosi clienti. Gaza è uno dei più bravi, uno chef fantasista, di lui dicono che “legge bene” e gira per il mondo per procurarsi l’insolito, prezioso combustibile. Dice di sé “Io leggo discretamente. Nel senso che le mie pagine bruciano una dietro l’altra, ammaliando i clienti, la carne sfrigola, gli occhi scintillano, l’onorario sale…

I libri, se non sai come avvicinarti, sono come i cavalli: selvaggi e capricciosi. Con loro non adopero né il frustino né gli speroni. Uso dolcezza, solo dolcezza. Per me, non sono semplicemente legna , come vengono chiamati nella nostra comunità clandestina di cuochi. Un libro è un mondo intero, che se n’è andato per sempre. In un certo qual modo posso definirmi un romantico. […]. Se lo ami per davvero, e questo lo so bene, un libro sa darti tutto il suo calore. Adoro i classici russi, anche se non sono mai arrivato oltre la metà di nessun romanzo russo, e non cuocerò mai una bistecca con uno scrittore mediocre come Gor’kij”

La storia naturalmente, non è solo una serie di “ricette”, un pretesto per parlare di libri, ma è ricca di colpi di scena che raggiungono l’acme nel momento in cui si scopre che una società segreta sul monte Manaraga sta falsificando prime edizioni.

In questa storia c’è il rapporto perverso, ma quasi erotico, fra i libri e il fuoco; c’è l’amore per i libri, c’è satira e ironia, c’è la questione filosofica sull’autentico e il falso, (riproducibilità dell’opera d’arte) e c’è che non può piacere a tutti, è un libro strano, io ci sono impazzita e lo rileggerò presto, ma può risultare irritante e incomprensibile per qualcuno.

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