Con questo articolo si conclude una trilogia di servizi che abbiamo dedicato alla preziosa conferenza del 27 maggio.
Abbiamo voluto pubblicare tre testimonianze degli organizzatori dell’evento, Il PONENTINO, Circolo Culturale Norberto Sopranzi, Cup Centro Universitario del Ponente. Tre pezzi che descrivono la conferenza con diversi punti di vista ma con un unico fine condiviso, l’importanza della conoscenza dei problemi e la necessità di “fare rete” a tutti i livelli ed in particolare sul territorio.

La redazione

SENTINELLE DELL’ARIA

di Silvana Rebagliati

Che aria si respira a Genova? Questa è la domanda provocatoria che ha posto il dott. Federico Valerio, ex direttore del laboratorio di Chimica Ambientale dell’Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro di Genova e membro direttivo dell’ECO Istituto Reggio Emilia e Genova, alla platea presente alla Conferenza dal titolo “Sentinelle dell’aria” nello splendido Salone degli Argonauti del Museo Navale di Pegli, sabato 27 maggio. La conferenza è stata promossa dal Circolo Culturale Norberto Sopranzi in collaborazione con il CUP, Centro Universitario del Ponente e il PONENTINO con l’intento di offrire un’informazione qualificata e supportata da dati scientifici nelle scelte di sostenibilità ambientale.

Un pubblico attento e molto partecipe ha seguito l’esposizione del relatore che partendo da alcune pillole di chimica ambientale ha illustrato poi il progetto portato avanti dall’ECO Istituto RE-GE con il Patto di Sussidiarietà Generazione 2022. L’aspetto innovativo dell’iniziativa deriva dall’impiego di una “rete di monitoraggio popolare” che ha coinvolto cittadini impegnati in attività di volontariato (CEIS-ANPAS) ma anche gli attivisti di Extinction Rebellion (XR) e soprattutto i giovani, studenti di vari istituti del territorio che hanno collaborato alle rilevazioni con idonei strumenti anche questi di nuova progettazione e uso semplificato, quali sensori di anidride carbonica, campionatori passivi che rilevano sostanze nocive negli ambienti domestici e piccole centraline ubicate all’esterno su tetti e terrazzi non raggiungibili da Arpal.

Quali conclusioni? La concentrazione di sostanze dannose (anidride carbonica, biossido di azoto, anidride solforosa, benzene ecc) e delle famigerate polveri sottili PM10 e sottilissime PM2,5 rilevata nella nostra città è rispettosa dei termini previsti dall’UE per la tutela della salute dei cittadini? Senza scendere nei dettagli, si possono individuare delle problematiche caratteristiche di alcune zone della città; anche se non si superano continuativamente i limiti, si presentano valori giudicati preoccupanti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Le fonti di inquinamento sono facilmente individuabili nell’intensità del traffico cittadino (trasporto pesante commerciale e pubblico ed auto private), ma fonte maggiore, per troppo tempo sottaciuta, è l’attività portuale sia commerciale che turistica o cantieristica che si estende da Pra’ sino al Centro cittadino. Le emissioni che ne derivano interessano specialmente le case prospicienti l’area portuale turistica (navi da crociera e traghetti con motori sempre attivi) ma anche le case dell’immediata zona collinare, dove la brezza da Sud sospinge gli inquinanti.

La novità delle rilevazioni è scaturita dalle indagini in ambito domestico, dove sono emerse concentrazioni oltre la norma soprattutto in abitazioni di fumatori e in alcuni ambienti in cui i maggiori agenti sono i fornelli a gas e i caminetti senza una buona capacità di areazione.

Il quadro che ne emerge è preoccupante e non ci confortano i dati del resto dell’Italia motivo per cui il nostro paese è segnalato per infrazione delle norme comunitarie, con conseguente sanzione di quasi dieci milioni di euro. Ancora più allarmante è quanto tutto ciò impatti sulla salute della cittadinanza: si stima che lo sforamento di alcuni

parametri abbia comportato la morte di oltre 100 persone all’anno, nonché l’aggravio sul sistema sanitario per la cura delle malattie che ne derivano.

La locandina della conferenza e il Dott. Federico Valerio

Purtroppo si tratta di dati oggettivi, rilevati con metodi scientifici certificati e condivisi anche da Arpal. Il Relatore della conferenza ha concluso dicendo che è necessario e non più prorogabile “un cambio di rotta”. A livello politico è sotto gli occhi di tutti come determinate scelte di gestione del territorio e della sua economia abbiano prodotto questi risultati.

Quali prospettive? Il primo passo si può individuare in una piena consapevolezza del quadro di rischio da parte di ognuno di noi con un comportamento responsabile anche nelle piccole abitudini quotidiane. Gli esperimenti condotti dal dott. Federico Valerio hanno dimostrato che chi ha rilevato i dati nella propria casa o scuola, di fatto li ha conosciuti e si è fatto promotore di comportamenti più attenti e virtuosi. Ognuno deve essere consapevole che le polveri sottili sono talmente sottili da penetrare nel proprio sistema sanguineo e causare danni irreversibili, così come altre sostanze dannose che anche in minima quantità, se sottoposte ad alte temperature, risultano cancerogene: occorre modificare lo stile di vita.

La consapevolezza sociale è più difficile da raggiungere, proprio perché tendenzialmente ognuno è portato a guardare al proprio giardino e a spostare le fonti inquinanti nei siti altrui.

Bisogna puntare a “far rete” cioè ad estendere l’informazione sugli impatti ambientali tra i cittadini e le varie associazioni, farsi promotori di iniziative sostenibili e di monitoraggio, quali le “Sentinelle dell’aria”, per costruire questo cambiamento e contrastare in modo deciso qualsiasi azione politica o imprenditoriale che vi si opponga.

Silvana Rebagliati
Segretaria del CUP

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