Pino Imperatore “Manteniamo la salma” Edizioni Cento Autori

Di tutto si può e si deve ridere (tranne che della violenza), quindi ridiamo dei fanti, dei santi e della Nera Signora. Farsi beffe di lei non è un gran vanto se si è giovani (anche se…) ma quando chi lo fa sta sui settanta-ottanta e passa, è un gesto di coraggiosa ironia. Perché dico questo, intanto perché anche io veleggio verso quei lidi, e ho avuto per giunta l’improntitudine di proporre ad una classe di coetanei un corso intitolato “Cose dell’altro mondo” sulle concezioni dell’aldilà in vari tempi e culture umane; frequentato forse perché scaramantico – durante il quale abbiamo anche riso molto, grazie allo spirito (nel senso del senso dell’umorismo) dei partecipanti.
Della bibliografia, faceva parte anche questo libro. Trattasi di una raccolta di epitaffi per tutte le occasioni di trapasso e per tutte le tipologie di trapassati, per i burloni, i dubbiosi, gli incazzati, (sic) i filosofici, i precisi e molti altri. Indispensabile manualetto che ci consente di scegliere per tempo, fra le altre ultime volontà, anche il biglietto da visita da consegnare al viandante che passerà accanto alla nostra ultima dimora, l’estremo messaggio che vorremmo fosse recapitato ai posteri.

L’umorismo nero è un tentativo di vincere la paura più grande con l’ironia e la risata.
In molte lingue la morte è un personaggio maschile detto anche il Tristo Mietitore. S.Francesco parla di Sorella morte, invece. Io preferisco parlare di Madre morte, perché è stata proprio la paura della morte e il desiderio di conquistare una qual forma di immortalità, a dar vita alla cultura, a partire dalla capacità di lasciare un segno permanente, tangibile del linguaggio attraverso l’invenzione e della scrittura. Con la scrittura il pensiero può superare le barriere dello spazio e del tempo. Ma tutte le arti e le scienze non sono, in fondo, che mezzi per lasciare traccia di sé anche quando l’essere umano come individuo non ci sarà più.

INCAZZATI
Ero molto meglio dal vivo/ Qui fanno un baccano infernale/ Chi ha avuto la brillante idea di seppellirmi in giacca e cravatta?/ Ho trovato uno scheletro nell’armadio/ Ho la sensazione che mi abbiate preso per il loculo.


APPAGATI
Sia fatta la Sua volontà, come in cielo così sottoterra/ Aspetto e spiro/ Il solo pensiero di non dovermi più alzare presto la mattina mi dà riposo/ Sono sceso in campo/ Sono passato con la maggioranza


RISOLUTI
Avete visto? Sono riuscito ad arrivare prima di voi/ Inutile battere cassa/ Aspettate un attimo. Sto pagando l’obolo a Caronte/ Devo lisciare la coda al diavolo? Giammai!/ Non guastatemi anche questo sonno/ Avanti il prossimo


EROTICI
 L’avevo detto che quella dose di Viagra era eccessiva/ Ora sì che posso fare la mano morta!/ Sono ancora tutto un fuoco sotto le ceneri!/ Per ovvie ragioni ho dovuto rinunciare ai piaceri della carne.


BURLONI
Occupato! / Tranquilli vi sto preparando il terreno!/ il 2 novembre do una festa. Vi aspetto numerosi!/ Il mio amico, qui a fianco, pare uno spettro.


PREDESTINATI
Qui riposa il,ragionier Fabozzi intento a contare i suoi resti/ Fui mandato all’inferno, ci sono rimasto/ Qui riposa Al Dilà. Un prescelto/ Qui è disteso il macellaio Mario. Attende la resurrezione della carne/


SFORTUNATI
Credetemi, mi trovo qui contro la mia volontà/ Ahimè, non son riuscito a saltare il fosso/ Quando vendetti l’anima al diavolo non pensavo che i tempi di consegna fossero così rapidi.


DUBBIOSI
Credo che non mi farò più vivo/ Su, non fate gli scemi, dove siete tutti quanti?/ Possibile che qui non ci sia anima viva?/ Perché sono a braccia incrociate? Siamo in sciopero?/ Non so a che santo votarmi.

Grazia Tanzi

(Informazioni sull’autore)

image_printScarica il PDF