Sabato 18 marzo il Circolo Culturale Norberto Sopranzi organizza un incontro sul primo direttore del Teatro Carlo Felice di Genova. Durante l’evento sarà presentato il libro di Andrea Maramotti pubblicato da Angelo Longo Editore

[Di Antonello Rivano]

In questo libro l’autore ci porta nel mondo di Mariani attraverso lettere, diari, articoli di giornale dell’epoca, per farci conoscere “quasi di persona” il grande direttore d’orchestra. Maramotti, come da lui stesso affermato, ha lavorato su manoscritti e fondi antichi di diverse biblioteche e archivi, e ha cercato di tenere costantemente la narrazione ancorata a dati verificati. Un lavoro articolato in sette capitoli che ripercorrono la vita e carriera musicale di Mariani. Completano il volume le conclusioni e un ampio corredo fotografico. Una ricerca durata anni e compiuta in diverse sedi. Completano le ricerche “fisiche” quelle “online”, iniziando dall’archivio storico Ricordi. Il materiale fotografico comprende anche immagini provenienti da raccolte private.

L’autore

Andrea Maramotti ha compiuto studi classici, musicali, universitari, diplomandosi al Conservatorio “Martini” di Bologna, e laureandosi a Venezia, con una tesi in Storia della musica contemporanea. Ha svolto corsi di specializzazione e perfezionamento, tra i quali si ricordano quelli all’Accademia Musicale Chigiana di Siena (con Diploma di Merito), presso l’Università di Bologna e all’Istituto di Paleografia Musicale, Scuola T. Ludovico Da Victoria, associata al Pontificio Istituto di musica sacra di Roma. Ha collaborato per la pagina musicale su quotidiani, settimanali e riviste specializzate. Si è abilitato con concorsi per titoli ed esami all’insegnamento nelle scuole superiori e nei Conservatori. Ha ricercato e pubblicato su Corrado Ricci (soprattutto in relazione alla musica e alla musicologia), sulle sinfonie giovanili di Gioachino Rossini, su Arcangelo Corelli, Alban Berg, Francesco Balilla Pratella, e Angelo Mariani. Ha curato la bibliografia degli scritti di Giovanna Bosi Maramotti, pubblicata, ad un anno dalla morte, nel v. 7 (1997) de “I Quaderni del <>”. Ha relazionato all’Accademia Filarmonica di Bologna, sul DEUMM e la musicologia italiana, nella giornata di studio “Suoni per lemmi”, nell’ottobre 2017.

«… Ho voluto delineare il profilo di Angelo Mariani, un grande musicista, e il primo direttore d’orchestra italiano nel senso moderno e più compiuto del termine… il carisma, il magnetismo, la bellezza della persona, fino alla “chioma leonina” di Mariani ricordata da Enrico Panzacchi. In definitiva, il primo di una mitologia ai suoi primordi…» (Andrea Maramotti)

Il libro

Maramotti delinea il profilo artistico e biografico di Angelo Mariani, un grande musicista dell’Ottocento e primo direttore d’orchestra italiano nel senso moderno e compiuto del termine. Se certo non mancano altri nomi importanti, di Maestri di quella generazione o comunque anagraficamente vicini (Muzio, Bottesini, Mazzucato, Pedrotti, De Giosa, Verdi stesso), che diedero importantissimo contributo alla definizione della nuova prassi direttoriale, la figura di Mariani emerge su tutti, e l’arco della sua vita scorre parallelamente alla fase di transizione che conduce al direttore unico, che dirige dal podio, con la bacchetta, la partitura, ed è anche concertatore.

Costantemente ancorato ai documenti e ai carteggi, lo studio ricostruisce la personalità del musicista ravennate prediletto per numerosi anni da Verdi, e che per primo portò le opere di Wagner in Italia; e insieme fa il quadro del mondo musicale, soprattutto teatrale, dell’Ottocento italiano, anche attraverso i rapporti che Mariani ebbe con le maggiori personalità, non solo musicali, del tempo. Dalle carte emergono così le immagini, e le voci, di Rossini, Verdi, Wagner, Mercadante, Petrella, Giuseppina Strepponi, Teresa Stolz, Ricordi, Gaetano Gaspari, Angelo Catelani, Alberto Mazzucato (solo per ricordare i più noti); e di quegli amici, quasi sempre carissimi, che completano la trama della sua vita non solo professionale, ma privata e affettiva, che si svolse tra Ravenna, Genova e Bologna: Carlino Del Signore, i ravennati Teodorico Landoni e Gaspare Martinetti Cardoni, Luisa e Teresa Sauli Pallavicino, il bolognese Cesare Dallolio. Mariani fu poi in contatto, e in amicizia, con personaggi storici come Cavour, James Hudson, ambasciatore inglese alla Corte di Torino, Massimo d’Azeglio. Nel bicentenario della nascita, Mariani è così ricordato sia come grande direttore di orchestre, delle quali fu definito “principe”, che come uomo con le sue fragilità e solitudini; destinato ad internazionale successo, cui fece da dissonante contrappunto la terribile malattia con la quale dovette convivere e lottare per anni, e che lo portò alla morte.

«… Credo di essere stato il primo in Italia che abbia abolito il pessimo uso del così detto maestro concertatore separato dal direttore d’Orchestra e che ha riunito le due qualità in quest’ultimo, senza di che nella esecuzione di uno spartito non si ha unità di concetto, una sola intenzione negli effetti, una sola interpretazione…». (Angelo Mariani)

Fonti: piunotizie.it; www.ibs.it; corriereromagna.it

Antonello Rivano – Caporedattore il PONENTINO
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