Partecipazione e Crowdfunding – un binomio vincente?

di Tiziana Maria Ginocchio

Abbiamo analizzato nell’articolo precedente cosa rappresenti il Bilancio Partecipativo, quale sia il suo importante valore di democrazia diretta e coinvolgimento dei cittadini, elettori o meno, nella governance locale, e le modalità di realizzazione, comunicazione e coinvolgimento.

Il Bilancio Partecipativo, e questa è la sua caratteristica saliente, rappresenta sempre uno strumento di alta democrazia, in quanto prevede ascolto, relazione e comunicazione. Permette inoltre, ai cittadini, di presentare le loro necessità, esporre le problematiche locali e di indirizzare almeno in parte le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare.

Ricordo In sintesi i principali obiettivi che il bilancio partecipativo persegue:

  • facilitare il confronto con la cittadinanza, o specifiche fasce della cittadinanza, e promuovere scelte e decisioni condivise, riducendo i conflitti
  • rispondere in modo più efficace, alle necessità dei cittadini, cercando di attuare una corrispondenza tra bisogni da soddisfare e risorse disponibili
  • coinvolgere i cittadini nel processo nella gestione pubblica attraverso forme di democrazia diretta
  • ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini

Abbiamo anche visto come la partecipazione del cittadini, degli stakeholder, nel Bilancio Partecipativo si attui attraverso un processo fatto di comunicazione, informazione, incontri, dibattiti, e infine votazione che si esprime preferenzialmente attraverso una piattaforma dedicata.

Da qui la riflessione, indotta dal mio passato di fundraiser per una Pubblica Amministrazione, di una modalità di  approccio originale che unisca la potenzialità del crowdfunding alla democrazia della partecipazione.

Non sto qui a dettagliare cosa sia il crowdfunding (poco da molti) cui eventualmente dedicherò prossimamente un apposito spazio.

Bilancio Partecipativo e Crowdfunding

Tale modalità potrebbe consistere nel costruire un percorso partecipativo con un tavolo di regia allargato, che preveda in conclusione la votazione abbinata al crowdfunding attraverso una piattaforma tecnologica con doppia valenza: cioè quella che  insieme alla valenza partecipativa, cioè della possibilità di mettere a votazione i progetti destinati dall’Amministrazione alla scelta dei cittadini con il bilancio partecipativo, possa anche fungere da intermediario crowdfunding per raccolta fondi sugli stessi progetti.

Pensare di unire il crowdfunding alla valenza democratica del bilancio partecipativo può risultare importante in un periodo di forte disaffezione dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Se il bilancio partecipativo prevede la votazione dei progetti, selezionati e proposti da cittadini, per la selezione definitiva dei “vincitori” attraverso una piattaforma, nella proposta che si avanza si potrebbe sensibilizzare una sorta di responsabilizzazione dei votanti da esprimere attraverso un possibile sostegno, liberamente e volontariamente espresso, ma non dovuto, al progetto votato che sarà veicolato attraverso la stessa piattaforma.

Ma la collaborazione economica può verificarsi anche a monte: se il tavolo di regia non è più solo pubblico ma pubblico e privato, i rappresentanti delle imprese, tramite per esempio Confindustria o organismi analoghi, partecipano alla definizione a monte sulle tipologie ed aree progettuali. L’Amministrazione, di solito civica, quindi, sottoporrà la scelta alla partecipazione dei cittadini. Da notare che già a monte può esserci, oltre che alla scelta ed alla co-decisione, anche una collaborazione economica o tecnica ai progetti opzionati.

La parte privata può, inoltre, fungere da cassa di risonanza e invitare i propri associati o simpatizzanti, ad una partecipazione non solo in termini di scelta ma anche di concreta partecipazione al finanziamento, sia a monte che a valle del progetto o dei progetti.

In sintesi la proposta prevede “Un processo di bilancio partecipativo” che si esprimerà, nella sua parte decisionale, a valle attraverso una piattaforma che oltre alla votazione, dia la possibilità di intervenire col crowdfunding.

Anche il tavolo di regia a monte può però essere duplice: la P.A. può decidere in totale autonomia il progetto da sottoporre alla decisione dei cittadini/stakeholder, oppure, può decidere di affiancarsi nel tavolo di regia a monte, a soggetti privati del territorio, che condividano con la P.A. obiettivi e ambiti progettuali.

In quest’ultimo caso, non si tratterebbe più di una regia solo pubblica ma anche privata, che potrebbe portare risorse non solo intellettuali ma anche economiche alla realizzazione dei progetti individuati.

Unire il crowdfunding con una quota in partecipazione, offre valore aggiunto al modello, che diventa maggiormente completo e rappresentativo, orientato verso un alto concetto di democrazia che, non si pone quindi,  unicamente come richiesta di sostegno.

Tutti i comuni che hanno adottato il Bilancio Partecipativo si sono attenuti al suo format base: percorso di condivisione con i cittadini che attraverso la piattaforma dedicata votano per scegliere tra le diverse opzioni progettuali.

La proposta che avanzo modifica in primo luogo il tavolo di regia.

Non sarebbe più la sola amministrazione pubblica che indirizza le scelte, ma lo fa con il concorso ideativo e contributivo delle imprese, con un tavolo di regia tra Comune e Imprese per individuare progetti atti a migliorare la qualità di vita del territorio

Le imprese sono importanti per i territori in cui sorgono e/o agiscono per una molteplicità di fattori diversi:

•             Creano occupazione;

•             Contrastano il depauperamento della popolazione;

•             Creano una economia indotta;

•             Attivano sinergie con altre imprese e creano lavoro sia in modo diretto che indiretto;

•             Favoriscono la ricerca;

•             Creano sinergia con l’istruzione e la ricerca sul territorio;

•             Favoriscono l’occupazione giovanile;

•             Inducono uno scambio in termini di risorse umane sia in ambito nazionale che estero;

•             Aiutano lo sviluppo del trasporto aereo sia in termini di persone che di merci;

•             Favoriscono l’organizzazione di eventi congressuali ed il relativo turismo congressuale.

Infine svolgono un importante compito in termini di supporto del territorio e del relativo processo di crescita, restituendo risorse economiche, tecniche o know-how per la realizzazione di uno sviluppo sia in termini temporanei che strutturali.

Le imprese attraggono persone, giovani ed altre imprese. Possono quindi aiutare le amministrazioni nel loro obiettivo di migliorare la qualità della vita dei territori e di rendere più appetibile il popolamento di una zona ed attraente l’insediamento di nuove imprese.

Spesso le aziende hanno problemi di inserimento in un territorio e questo le fa sentire “Imprese Corsare” piuttosto che “Imprese Radicate”.

Alle Amministrazioni spetta, quindi, un compito molto importante e non facile:

quello di creare un coinvolgimento di tutte le realtà produttive capace di generare un sentimento di “Identificazione territoriale” delle imprese.

Tale intervento può avere inizio sia in modo indiretto, con incontri co-gestiti con le diverse associazioni di categoria, che hanno un rapporto diretto con il mondo produttivo, oppure con incontri singoli con imprese che hanno una grande rilevanza in ambito territoriale per la loro storia e con quelle che mostrano disponibilità ad intraprendere un percorso alimentato da una coraggiosa rinnovata fiducia.

Ai fini della condivisione dei progetti, alle imprese viene richiesto di designare dei loro rappresentanti per partecipare al tavolo di regia con l’Ente. Tale percorso di condivisione prende in esame alcune progettualità sui cui l’Amministrazione deve intervenire anche economicamente, ma su cui deve necessariamente operare una selezione.

Come abbiamo già visto nell’articolo precedente la selezione può riguardare due tipi di casistiche:

L’Amministrazione deve scegliere un progetto fra due o più situazioni simili, in quanto ha le risorse per attuarne solo uno. I cittadini decidono dove allocare le risorse disponibili.

Il progetto è definito e localizzato ma esistono più soluzioni per la sua realizzazione. Occorre permettere ai cittadini di scegliere la soluzione che reputano più idonea.

Gli ambiti progettuali sono individuati, in concorso con il mondo imprenditoriale e possono riguardare anche aspetti strutturali del territorio sui quali l’intervento migliorativo o innovativo può generare beneficio alle imprese stesse o ai loro dipendenti/clienti.

In tali ambiti potranno essere inseriti interventi infrastrutturali di piccola/media portata.

Di conseguenza le proposte condivise con i rappresentanti delle Imprese del territorio e sottoposte poi al giudizio dei cittadini che, ricordo ancora, non riguardano l’intero bilancio ma solo una parte contenuta del budget dell’Ente su uno o più capitoli di spesa del bilancio, possono riguardare una o più delle seguenti tematiche:

•             Lavori pubblici, mobilità e viabilità;

•             Piccole o medie Infrastrutture;

•             Politiche sociali, culturali, educative e giovanili;

•             Scuole, Spazi Pubblici ed Aree verdi;

•             Sviluppo economico e turistico.

Dalla proposta di Bilancio Partecipativo che viene sviluppata, come scritto, individuando bisogni, ambiti e proposte progettuali di concerto con rappresentanti del mondo imprenditoriale, (che può intervenire con proprie quote di co-finanziamento), si passa quindi alla strutturazione di un percorso di avvicinamento ai cittadini per condividere anche con loro le diverse possibilità progettuali.

Si tratta di un percorso sviluppato attraverso incontri e dibattiti aperti, utilizzando tutte le possibili modalità di comunicazione, sia classiche, che attraverso gli strumenti web (tra cui la pubblicazione di informazioni nei siti internet di Comune e Confindustria od altre Associazioni di Categoria).

Dopo questa prima indispensabile attività di avvicinamento, condivisione e comunicazione (comunicare non significa informare) si arriva alla strutturazione e realizzazione di una piattaforma web che prevede:

•             Da un lato la votazione dei progetti proposti nei diversi ambiti, per individuare quello, o ancora meglio quelli, che saranno poi realizzati con lo stanziamento pubblico destinato alla realizzazione dell’opera;

•             Dall’altro la possibilità di intervenire economicamente direttamente con ulteriori sostegni ai progetti, sia da parte delle imprese private che dei cittadini, attraverso la stessa piattaforma di crowdfunding.

 Il processo implica in tutte le sue fasi, ovviamente, un coinvolgimento dinamico, attivo e fattivo anche della parte privata, che implica anche la creazione di risorse economiche comuni (tecniche se il progetto lo prevede o lo può prevedere). Si tratta quindi di una reciprocità di impegni.

Inoltre la votazione dei progetti, possibilmente aperta ed accessibile anche alla parte imprenditoriale, potrà ulteriormente essere aperta, auspicabile ma non obbligatorio, ad ulteriori co-finanziamenti o a co-partecipazioni tecniche al progetto votato.

Si possono pertanto originare più casi distinti:

  1. Il progetto risulta vincitore, perché è quello maggiormente votato, ma non è co-finanziato o co-partecipato dalle imprese, e l’Amministrazione lo realizza con lo stanziamento in bilancio Partecipativo che aveva messo all’uopo a disposizione;
  2. Il progetto risulta vincitore, perché è quello maggiormente votato, e nel contempo presenta anche una percentuale interessante di co-finanziamento o co-partecipazione. L’Amministrazione lo realizza con lo stanziamento in Bilancio Partecipativo che aveva messo all’uopo a disposizione decurtato dalla quota privata, che andrà a finanziare altri futuri Progetti in Bilancio Partecipativo, scelti d’intesa con le Imprese co-finanziatrici;
  3.  Il progetto non risulta vincitore, ma è totalmente co-finanziato o co-partecipato da imprese private. L’Amministrazione lo realizza senza mettere a disposizione risorse proprie, ma solo attività di coordinamento e di co-progettazione;
  4.  Il progetto non risulta vincitore ed è co-finanziato (o co-partecipato) solo parzialmente.  In questo caso:

A.           L’Amministrazione decide di realizzare il progetto mettendo a disposizione eventuali quote di Bilancio Partecipativo “risparmiate” tramite il co-finanziamento di altri progetti risultati vincitori, in accordo con le imprese;

B.            L’Amministrazione decide di non realizzare il progetto e la transazione economica non viene espletata dalla Piattaforma.

Mi ha sempre affascinato il mondo dei Partenariati sia Pubblico Privati che sociali e per questo motivo ho immaginato nella piattaforma anche uno spazio per questi, di cui parleremo nel prossimo articolo.

Il pensiero era nato per la mia città Genova, ma ovviamente può essere declinato per altri Territori e per altre Amministrazioni. Per questo il modello che segue porta i riferimenti caratteristici del mio territorio.

Tiziana Maria Ginocchio
Sino al 2020 Responsabile Relazioni con Imprese e Fundraising Comune di Genova – Gabinetto del Sindaco
Formazione professionale

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