RISO RÆO
La satira del PONENTINO


II Grinch di Pegli

Sulle tracce del Grinch che ha rubato il Natale a Pegli: dalla desolazione del Book Crossing alle luminarie scomparse, il misterioso personaggio “verde pesto” lascia il suo segno

di Gian Paolo Sacco

Per la terza volta mi reco al Book crossing di Piazza Bonavino con i miei tre volumi da scambiare. La sensazione iniziale è sempre quella di curiosità sul possibile risultato a sorpresa. A volte anche uno scambio “in perdita”: 1 libro preso ancora da leggere per 3 lasciati può soddisfare. Quella finale è però ancora di sconcerto. Per la terza volta infatti trovo la cassetta desolatamente  vuota. Lo scambio diventa un semplice conferimento. Deve esserci qualche arraffatore seriale che sceglie con cura modi e tempi. Il ragionamento è semplice: una decina di libri piazzati ad un bancarellaio possono fruttare forse dai 5 ai 20 euro. E poi Genova è capitale italiana del libro 2023… Me ne torno con le pive nel sacco. Poi però, a proposito di pive, realizzo che è quasi Natale. Ma certo! Come non averci pensato prima: deve essere per forza il Grinch! Ma il concetto si può estendere. La nuovissima vicina panchina rossa contro la violenza sulle donne è stata prevandalizzata? Il Grinch ovviamente. Marciapiedi costellati di deiezioni canine. No, sono del Grinch. Pegli senza luminarie a Natale??? Ma quando mai? Con un Assessore in pectore al Commercio, Artigianato, Pro Loco e Tradizioni cittadine, smart e pegliese doc? Certo che no: le luminarie spettacolari sono state messe da Babbo Natale ma di notte  è poi passato quel maledetto Grinch invidioso a rimuoverle. Passeggiata a mare sempre interrotta per gli ex Bagni Roma ancora da demolire dopo più di un anno dall’annuncio trionfale, quando negli stessi tempi era stato costruito da zero l’Empire State Building un secolo fa? Deve essere quel maledetto Grinch che rallenta i lavori. Come il Gronchi prezioso era rosa, il granchio di tendenza ora è blu, quel poco che si sa del Grinch di Pegli è che figura di colore verde pesto ed è trasversale politicamente.
Dannato Grinch restituiscici almeno il cinema Eden!
Che sia per una recita natalizia della nipotina Desdemona con le cornine da renna o per il classico cinepanettone sotto le feste.
“Perché rubare un sogno ai bambini?” verrebbe da dire.
Già: se una insegnante di quarta elementare di Sestri Ponente, rampognata come sopra da Salvini, ha dichiarato ai suoi alunni che Babbo Natale non esiste, tanto da rischiare il licenziamento, e mentre invece sappiamo che ha fissato il suo villaggio a Cornigliano, ormai è certificato che il Grinch esiste e si è stanziato a Pegli.
Buon Natale a tutti!

Gian Paolo Sacco

Son zeneize, riso ræo, strenzo i denti e parlo ciæo“: abbiamo preso spunto da questo motto, che riassume molte delle caratteristiche dei genovesi, per dare un titolo alla nostra rubrica di satira. “Sono genovese, rido di rado, stringo i denti e parlo chiaro“, questa la traduzione letterale in italiano e questo vuole essere questa rubrica che attraverso il sorriso, spesso amaro, della satira vuole parlare chiaro, magari a denti stretti

image_printScarica il PDF