Raymond Queneau “Esercizi di stile” Ed.Einaudi

Detto in soldoni un testo si compone di contenuto e di forma, il primo può essere anche banale e insignificante, di scarsa rilevanza, ma la forma narrativa e lo stile possono nobilitarlo ad opera d’arte. Un buon contenuto espresso senza stile è altra cosa. Questo il punto, l’arte è forma. Queneau offre 98 geniali esempi di questo concetto. Un testo banale e insignificante che grazie allo stile si trasforma. Dire la stessa cosa in tanti modi diversi. Un gioco che rivela (e insegna) le infinite possibilità del linguaggio. Un libro particolare, molto particolare, divertente e sorprendente  per chi nella lettura apprezza  il piacere dello stile, utile per gli insegnanti che ne potrebbero ricavare qualche suggerimento.

QUALCHE ESEMPIO

1 Notazioni (testo base) Sulla S, in un’ ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore piú tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: «Dovresti far mettere un bottone in piú al soprabito». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perché.
VARIAZIONE NUMERO 6 Sorprese Com’eravamo schiacciati su quella piattaforma! E come non era ridicolo e vanesio quel ragazzo! E che ti fa? Non si mette a discutere con un poveretto che – sai la pretesa, il giovinastro! – lo avrebbe spinto? E non ti escogita niente po’ po’ di meno che andar svelto a occupare un posto libero? Invece di lasciarlo a una signora! Due ore dopo, indovinate chi ti incontro davanti alla Gare Saint-Lazare? Ve la do a mille da indovinare! Ma proprio lui, il bellimbusto! Che si faceva dar consigli di moda! Da un amico! Stento ancora a crederci!
VARIAZIONE NUMERO 5 Retrogrado Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l’ amico. L’incontrai in mezzo alla Cour de Rome, dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere. Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto era latore di un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma di un S sovraffollato, di mezzogiorno.
VARIAZIONE NUMERO 7 Variazione 7 Sogno Mi pareva che tutto intorno fosse brumoso e biancastro tra presenze multiple e indistinte, tra le quali si stagliava tuttavia abbastanza netta la figura di un uomo giovane, il cui collo troppo lungo sembrava manifestarne da solo il carattere vile e astioso. Il nastro del suo cappello era sostituito da una cordicella intrecciata. Poco dopo ecco che discuteva con un individuo che intravedevo in modo impreciso e poi – come colto da súbita paura – si gettava nell’ ombra di un corridoio. Un altro momento del sogno me lo mostra mentre procede in pieno sole davanti alla Gare Saint-Lazare. P, con un amico che gli dice: «Dovresti fare aggiungere un bottone al tuo soprabito». A questo punto mi sono svegliato.

Grazia Tanzi

(Informazioni sull’autore)

image_printScarica il PDF