Piccole storie in bianco e nero
Ognuno di noi ha un cassetto, una vecchia scatola piena di foto in bianco e nero di persone, forse parenti, di cui oramai si è persa memoria. Guardarle una ad una, cercare di ricostruire un ricordo, risalire ad un nome, ad un’epoca, sembra un’impresa dovuta, un piccolo riconoscimento ad una vita compiuta. Anche la rete è diventata un immenso vecchio ripostiglio di volti a cui tuttavia è possibile restituire una memoria grazie alle tracce che vengono conservate negli archivi e nelle infinite interazioni che ora sono possibili. Questa rubrica è il frutto del tentativo di riportare alla luce queste memorie
Patrizia Brugnoli


Williamina Paton Stevens Fleming
(1857 – 1911)

Come ogni altra branca delle scienze, anche l’Astronomia richiede notevoli calcoli che attualmente vengono svolti dalle macchine. Quando le macchine ancora non c’erano, i laboratori e gli osservatori si servivano di calcolatori umani, anzi, di calcolatrici: dal momento che si trattava di un lavoro considerato tedioso, poco entusiasmante e per il quale era necessaria una grande pazienza, il lavoro veniva effettuato principalmente da donne.

Nel 1879, il direttore dell’osservatorio di Harvard era un certo Edward Pickering e non era per niente soddisfatto del lavoro dei suoi collaboratori. Passò alla storia per due motivi: il primo, perché pare abbia esclamato “…la mia domestica scozzese farebbe di meglio!”, il secondo, perché assumendo proprio la sua cameriera scozzese fu in grado di produrre una classificazione delle stelle che viene usata ancora adesso con il nome di Catalogazione stellare basata sullo spettro stellare di Pickering e Fleming.

Williamina Stevens era davvero la domestica di Pickering, era arrivata negli Stati Uniti col marito, tale Fleming, dalla Scozia. Dopo poco tempo, il marito l’abbandonò incinta del loro primo figlio, e Williamina si dette da fare per cercare un lavoro, divenendo la cameriera e bambinaia della famiglia di Pickering. Sua moglie si era presto accorta delle doti intellettuali della cameriera e l’aveva proposta al marito come collaboratrice all’osservatorio. Sulle prime la ragazza fu impiegata in amministrazione, ma ben presto le sue capacità la portarono al lavoro sul campo, divenendo la fondatrice del gruppo delle calcolatrici deputate sia alla catalogazione delle stelle, sia alla correzione delle pubblicazioni dell’osservatorio di Harvard.

Nel 1886 l’osservatorio ricevette una cospicua donazione da parte della vedova dell’astronomo Henry Draper allo scopo di proseguirne il lavoro: un sistema di catalogazione universale delle stelle conosciute. Williemina fu messa a capo del progetto ma ben presto iniziarono i problemi: nessuno era soddisfatto in quanto il lavoro di Draper risultò essere troppo complesso per essere realmente utilizzato. Williemina iniziò a lavorare con le due collaboratrici, Antonia C. Maury and Annie J. Cannon, ad una catalogazione bastata sulla quantità di Idrogeno emessa da ciascun corpo stellare. Il lavoro richiese una intensa ricerca dei dati, una grande revisione delle fotografie e delle analisi dello spetto stellare

Nel 1880 l’osservatorio di Harvard pubblicò il catalogo stellare della Fleming con il nome di Draper e di Pickering, introducendo un sistema agile ed affidabile che viene utilizzato ancora oggi.

Nel 1889 Williemina Fleming fu nominata direttrice dell’archivio fotografico di Harvard e si impegnò in una serie di conferenze per spingere i laboratori astronomici ed astrofisici ad assumere donne come calcolatrici, dimostrando che l’inferiorità mentale delle donne era unicamente un pregiudizio culturale.

Durante la sua carriera, Williemina scoprì 59 Nebule gassose, 310 stelle variabili, 10 Nove, la prima Nana Bianca e soprattutto la sorprendente Nebulosa a Testa di Cavallo.

Ricevette la cittadinanza americana nel 1907. Morì a Boston nel 1911 di polmonite.

https://en.wikipedia.org/wiki/Williamina_Fleming

https://scientificwomen.net/women/fleming-williamina-37

https://www.bbvaopenmind.com/en/science/leading-figures/williamina-fleming-from-maid-to-astronomer/

https://www.newenglandhistoricalsociety.com/williamina-fleming-boston-maid-discovered-stars/

Patrizia Brugnoli

PICCOLE STORIE IN BIANCO E NERO GIA’ PUBBLICATE

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