Francesco Marchetti “La dieta letteraria”  Editrice Bibliografica

 Divorare un libro, lettore onnivoro, lettura come cibo spirituale, lettori ingordi: le associazioni cibo-libro-lettura sono molto numerose, ma si limitano al livello metaforico; qui invece l’assimilazione (nel duplice significato) è analizzata in modo sistematico – direi quasi “scientifico” almeno quanto al metodo – con sapienza letteraria e ironia.

Questo è davvero un libro piacevolissimo che con intelligente levità prende in considerazione classici imprescindibili (o presunti tali), opere di grande popolarità e successo editoriale, libri e generi letterari, che pur molto celebrati, sono insopportabili per qualcuno. In fondo è una sorta di canone, ma privo della supponenza dogmatica che di solito hanno i vari “i cento libri che devi assolutamente leggere” o simili. Citiamo dall’introduzione:

“[…] Certamente si può sopravvivere senza libri mentre è indispensabile nutrirsi. Ma se parliamo di comportamenti, vizi e carenze, le similitudini tra i due mondi sono molte. La dieta letteraria non è altro che un tentativo di giocare con i due diversi approcci, alla lettura e al cibo, tentando di fornire una piccola e ironica cartina di tornasole per conoscere o riconoscere le proprie abitudini letterarie e magari, perché no, riequilibrarle, come dicono quelli che parlano dieteticamente bene. E allora giochiamo.”

Secondo “La dieta letteraria” i libri si dividono in tre grandi insiemi, quelli che forniscono proteine (classici) e quindi provvedono all’accrescimento culturale e intellettuale; quelli ricchi di carboidrati (bestseller di vario tipo), non essenziali, ma molto graditi e consumati, energetici; infine le vitamine, sostanze che si devono assumere per star bene, a questo gruppo appartengono i libri che ci sono cari e che rileggiamo o risfogliamo periodicamente. Inoltre vi si tratta delle abitudini dei mangiatori di libri, delle intolleranze biblio-alimentari; dei lettori buongustai e raffinati; e si presenta un elenco di libri per chi non ha problemi di digestione.

Grazia Tanzi

(Informazioni sull’autore)

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