Stefania P. Nosnan Una salita per amore ed. Ensemble
Questo libro ha il merito di farci conoscere un aspetto importante della Grande Guerra che molti ignorano, il grande contributo dato all’esercito italiano, Regio Esercito come si dice nel libro, dalle cosiddette “portatrici carniche”. Queste donne con grande spirito di sacrificio, sprezzo del pericolo (che non è solo dei soldati maschi), si inerpicavano sulle montagne, con pesantissime gerle sulle spalle, per portare agli uomini in trincea viveri, munizioni, lettere; e non di rado nella strada del ritorno trascinavano un carretto con i corpi dei soldati uccisi. Si tratta di un breve romanzo, la cui trama tuttavia è inserita correttamente nel contesto storico, è la delicata storia d’amore, fra una giovane portatrice e un tenente combattente in trincea, che sboccia e cresce in mezzo all’orrore e all’assurdità della guerra.
La fatica, la paura, la disperazione per la perdite di padri, figli, fratelli, è resa con accenni sinceri e toccanti, senza retorica. Si tratta di un libro per così dire amatoriale, forse un po’ ingenuo, che tuttavia merita la lettura. Il testo è preceduto da una prefazione di Manuela Centa la cui nonna era una “portatrice”.
Una nota amara, le portatrici furono insignite della “Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto”, un giusto riconoscimento, senza dubbio, peccato però che arrivò nel 1997 quando erano quasi tutte morte.