E parolle do Messiavo – Alle origini della parata e delle tradizioni genovesi – Rubrica a cura di Nino Durante

SCIOGLI LINGUA

Allo scioglilingua (desligalengua) abbiamo fatto già riferimento in un articolo precedente, ma ora andiamo a scoprire quali sono quelli tipici della letteratura genovese. Vi faccio notare come questa parola non si trovi sui consueti dizionari, ma basta scomporre il termine in sciogli e lingua che ottengo desliga e lengua, che naturalmente daranno origine al desligalengua. Ma entriamo nello specifico.

1) “In sciô meu neuo gh’è neue näe neue, a ciù neua de näe neue a n’eu anâ.”

(Sul molo nuovo ci sono nove navi nuove, la più nuova delle navi nuove non vuol andare)

Da notare come il plurale di nave (nella circostanza viene usato näe per ragioni di musicalità) sia sempre näe, che va a corroborare la regola riguardante le parole terminanti con la lettera E (ma solo quelle di genere femminile) mantengano la E al plurale.

2) “Barba, o l’ha dïto o barba che ti ghe dagghi o rasô da barba pe fâ a barba a-o barba.”

(Zio, ha detto lo zio che tu gli dia il rasoio da barba per fare la barba allo zio.)

3) “O lô o lüa a-a lôa e a lôa a lüa a-o lô.”

(Il lupo ulula alla lupa e la lupa ulula al lupo.)

4) “Che cà ch’han pe-i tréi chen che en!”

(Che casa che hanno per i tre cani che sono!)

5) “So assæ se a sâ pe-a säsissa a saià assæ.”

(So assai se il sale per la salsiccia sarà sufficiente.)

6) “Pe poén pan poén, pan pe impîsene un pö pe’un.”

(Per pani sembrano pani, pane per riempirsene un po’ per uno.)

7) “Cieu Cin?” “Cieu, cieue, ma cieue cian cianin.”

(“Piove Francesco?” “Piove, piove, ma piove piano piano.”)

8) “Pe l’äia gh’ëa ‘n’ävia. A e éja e äe?”

(Per aria c’era un’ape. Le aveva le ali?)

9) “Ritin, se t’irriti ti, t’irriti mi, t’irriti lê, t’irriti tutti, Ritin.”

(Rita, – in questo caso in genovese si usa il diminutivo per ragioni eufoniche – se ti irriti, irriti me, irriti lui, irriti tutti, Rita.)

10) “Due dïe da-o dâ, due dïe da-o dô.”

(Due dita dal dare, due dita dal dolore.)

11) “Ho coæ de coâ.” “De quæ coâ éi coæ?”

(“Ho voglia di coratella.” “Di quale coratella avete voglia?”)

E ora armatevi di buona volontà: non vi resta che impararle bene a memoria per sorprendere così amici e parenti!

Allegri!!!

Nino Durante
(Informazioni sull’autore)
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