Storia ed antropologia del territorio

a cura di G.Walter Cavallo

Il quarantaduesimo (ed ultimo) volume ha un andamento diverso dai precedenti, ma è foriero di informazioni sulla vita dei proprietari in quel momento: il marchese Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini e la sua seconda moglie, la principessa Matilde Giustiniani.

Il registro parte in perfetta continuità con il precedente: lunedì 25 marzo 1918 e termina le trascrizioni dei visitatori che hanno voluto lasciare traccia del loro passaggio il 30 agosto dello stesso anno, occupando 144 pagine delle 400 che costituiscono il volume.

Circa l’attività del marchese ve ne ho già parlato nel precedente articolo su Il PONENTINO del 2 dicembre 2022 dal titolo

Seconde Nozze di Matilde Giustiniani vedova Durazzo-Pallavicini con Pierino Negrotto-Cambiaso

“Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini e Matilde Giustiniani”. Ricordo a chi mi legge solo ora che, con una sua lettera al Consiglio Comunale di Pegli del 7 dicembre 1916, il marchese Durazzo Pallavicini rassegna le sue dimissioni, motivate dalla sua ferma opposizione al possibile esproprio di parte del terreno del parco della sua villa, per il progetto di ampliamento del Cimitero di San Martino, già deliberato in sede Comunale.                                      

In questa sua lettera l’intento è anche quello di suggerire l’ampiamento cimiteriale verso i terreni di villa Doria Pamphilj. La delibera comunale, datata 9 ottobre 1925, ci informa che l’ampliamento cimiteriale avverrà proprio nel modo suggerito: con l’acquisto da parte del Comune del palazzo ex Doria Pamphilj e terreni annessi.   

Ma il marchese non ne verrà a conoscenza: morirà il 21 settembre 1921 “dopo lunga e dolorosa malattia”, come ci dicono i documenti pubblicati nel precedente articolo.

Forse lo stato di salute del marchese e i fatti sopracitati ci spiegano la chiusura della villa ai visitatori.

Dopo la sua morte il parco non verrà reso disponibile al pubblico in modo continuativo, come già in precedenza.                                                                  

Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Liguria è stata sede di molti convegni. In merito a questo argomento ho consultato La Liguria dei Trattati di Paolo Battifora – DE FERRARI Editore. In occasione della Conferenza Internazionale tenutasi a Genova dal 10 aprile al 19 maggio 1922 che, in rappresentanza di ventisette nazioni, con oltre 1200 delegati, “(Genova)vide riuniti i maggiori statisti europei, e per la prima volta, i rappresentanti delle due nazioni “reiette” la Russia di Lenin e la Germania di Weimar. All’ordine del giorno i rapporti con il regime sovietico e i problemi economici rimasti in sospeso”. (Battifora Paolo, La Liguria dei trattati, De Ferrari Editore, Genova maggio 2001, p. 67). In questa occasione, il Grand Hotel Mediteranée di Pegliverrà interessato nell’ospitalità ad alcune delegazioni partecipanti: i ventidue rappresentanti della delegazione norvegese; i diciotto della delegazione danese; i tredici della delegazione svedese; i sei della delegazione lussemburghese. Saranno ospiti di Pegli anche rappresentanti dei Paesi Bassi ma non conosciamo il numero dei delegati.

Conferenza Internazionale di Genova 10 aprile – 19maggio 1922

Il Consiglio Comunale, come ho potuto appurare, produrrà una serie di delibere in merito all’evento.    Le Delegazioni sono state esentate dalla tassa di soggiorno. Il sindaco, socialista, il signor G.Tovo, per festeggiare questi straordinari villeggianti e preparare una adeguata accoglienza, richiede alle associazioni sul territorio un contributo economico, costituendo un comitato di accoglienza, che lo vedrà anche nella veste di presidente del comitato stesso. Durante il loro periodo di soggiorno il parco della Villa rimarrà aperto. Alcuni visiteranno il parco lasciando traccia del loro passaggio.

Il comitato di accoglienza organizza regate a vela e la domenica prima del 19 maggio 1922, data di chiusura del convegno, viene organizzata una festa cittadina con l’illuminazione sia dei palazzi pubblici che privati e 5000 lampade abbandonate all’acqua e barche con luce “alla veneziana”. Nei documenti comunali viene anche riportato che “le delegazioni danese, svedese e norvegese hanno devoluto delle somme per i poveri della municipalità”(Cavallo G. Walter, Splendore di Pegli e dei suoi personaggi – Cronistoria dal 1835 al 1935, Liberodiscivere Editore, Genova febbraio 2018, p.86).

Il parco della Villa, dopo questo evento, verrà aperto sporadicamente: a pag. 163 troviamo le registrazioni dei visitatori dal 22 al 26aprile 1923. Da pagina 170 sino a 255 troviamo esclusivamente fogli bianchi. La pagina 256, che pubblico, è invece di grande interesse.

Sul registro viene annotato l’evento dell’ultima discendente di questi due rami delle Famiglie Durazzo-Pallavicini: la vedova del marchese Giacomo Filippo.                                                                 Matilde Giustiniani il 31 ottobre del 1923 si risposerà.

Di questo vi ho parlato già nell’articolo su Il PONENTINO del 9 dicembre 1922 dal titolo “Da villa Durazzo Pallavicini di Pegli a Villa Negrotto Cambiaso di Arenzano. Circa le due nobili famiglie e il ruolo della principessa Matilde Giustiniani”.

A questo punto non mi resta che raccontarvi della sorte di villa Durazzo-Pallavicini di Pegli e del suo Registro dei visitatori.

Nel 1928 la principessa donerà la villa, con l’orto botanico voluto da Clelia Durazzo, con il suo parco fatto costruire dal Senatore a vita, Sindaco di Genova, Tesoriere dell’Accademia Ligustica, Consigliere Comunale di Pegli e tanto altro ancora, Ignazio Alessandro Pallavicini, al Comune di Genova che, con delibera n°1925 del 12 ottobre 1928 da me visionata, l’accetterà.

Le principali condizioni indicate nell’atto di donazione sono:

1 – La villa porterà in perpetuo il nome di Durazzo Pallavicini;
2 – Il parco dovrà essere destinato a uso pubblico;
3 – Il palazzo esistente nella villa dovrà essere destinato a scopi culturali.

Circa il Registro dei Visitatori, si riparte con le firme, a pag. 258, del 4 novembre 1923, seguite sporadicamente da giornate casuali, degli anni 1924/1926/1927, per terminare a pagina 333 alla vigilia del ferragosto del 1928.

Da pagina 334 a pagina 400 il registro ha solo pagine bianche.

A venerdì prossimo: questa avventura è finita ma ho ancora tanto altro da raccontarvi in ambito storico – antropologico che riguarda Pegli e la famiglia Durazzo – Pallavicini. A venerdì prossimo

Foto di Copertina: Villa Durazzo Pallavicini – il palazzo ristrutturato(1840-1846)


Le immagini relative al “Registro dei visitatori della Villa Pallavicini” sono pubblicate su autorizzazione dell’ Archivio DURAZZO-GIUSTINIANI all’autore Dott. G.Walter Cavallo e a “il PONENTINO” per la serie di articoli relativi alla storia della villa e della sua fruizione turistica – Sono vietati ogni altro uso e riproduzione World Copyright

Giacomo Walter Cavallo
Dopo 35 anni di lavoro bancario. a sessant’anni, ha conseguito la Laurea in Storia Moderna e contemporanea e di seguito la Laurea Magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia all’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di volontariato in ambito educativo e formativo come socio presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Seniores Liguria”. E’ membro del direttivo dell’Associazione di Promozione Sociale “Amici di Villa Durazzo Pallavicini”
(la foto del tondino è tratta da uno scatto di Angelo Lavizzari)

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