Di Massimo Bramante

La cantante genovese Antonella Ruggiero, già storica voce del gruppo dei Matia Bazar e in seguito applauditissima solista, è certamente – come ha scritto Claudio Zonta, assieme ad Alice ed alla compianta Giuni Russo, una di quelle cantanti “che hanno realmente saputo identificare la propria vita con l’arte” (“Civiltà Cattolica”,n.3915/3916, 2013).

Pegliese DOC

La Ruggiero ha vissuto gli anni dell’infanzia a Pegli, vi è tornata da adolescente; da adulta ed ormai saldamente affermatasi come cantante. Il ricordo di Pegli, Pra’, Cornigliano, del suo Ponente, con i suoi sapori, i suoi odori, i suoi suoni la ha costantemente accompagnata. Più volte ha ricordato, con non celata nostalgia, il basilico di Pra’ e la farinata pegliese…

In un’intervista rilasciata al giornalista Massimo Losito (“Il Secolo XIX, 25 novembre 2010), la cantante ricorderà Cornigliano: “un tempo un luogo stupendo con orti, giardini, ville, palazzi e un campo sportivo molto importante”; così come accennerà al ricorrente desiderio di poter realizzare un concerto proprio nella sua Pegli: “a  Villa Pallavicini, magari d’estate, per respirare l’aria del parco…”; aggiungendo, con sottile rimpianto: “Nei miei ricordi di bambina, Pegli rimarrà per sempre bellissima ed elegante con un parco meraviglioso”.

Genova

Antonella Ruggiero ha amato e ama la sua Genova.  Ne è chiara testimonianza l’album “genova, la superba”, pubblicato nel novembre del 2007, in cui rende rispettoso e personalissimo omaggio ad alcuni musicisti suoi concittadini: Fabrizio de Andrè (anch’egli – come ben noto – pegliese doc !), Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Luigi Tenco, Ivano Fossati, Gino Paoli, Riccardo Mannerini e gli intramontabili New Trolls.  L’ interpretazione che la cantante propone di quel suggestivo e drammatico brano che è “Miniera” risulta stupenda: “Io/ quando tornavo/ eri felice/ di rivedere le mie mani/ nere di fumo/ bianche d’amore…”. Nello stesso album la cantante genovese fa rivivere con estrema originalità le note di quell’ inno che chi – genovese come lei – non ha sentito e cantato mille e mille volte?  “U l’êa partîu/ sensa ‘na palanca, / êa za trent’anni, / forse anche ciû. / U l’ aja lutôu / pe mette i dinae a banca/ e puéisene in giurnu/ vegnî ‘n zù…” (“Ma se ghe pensu”, di Cappello e Margutti – universalmente noto e amato inno alla genovesità !)

I generi musicali e l’arte di Antonella

I generi musicali su cui la Ruggiero si è misurata nel corso della sua brillante carriera artistica sono stati diversi, anzi diversissimi: dalle melodie orecchiabili e commerciali degli inizi (con i Matia Bazar, appunto): Vacanze romane, Per un’ora d’amore, Solo tu, Ti sento, a brani forse meno noti al grande pubblico ma frutto di una ricerca “spirituale” personalissima, multiculturale che culminerà nel 2001 con il cd “Luna crescente – Sacrarmonia”.  E’ questo un album realizzato con gli Arket Quartet che toccherà, in una lunga tournèe per l’Italia, chiese, basiliche, teatri.  La sua voce alterna toni caldi e malinconici a vette sonore altissime,  misurandosi coraggiosamente con l’ Ave Maria di Gounod, l’Aria sulla IV corda di J.S. Bach, l’Adeste Fideles di J.F. Wade, nonché il Kyrie della Missa Luba della tradizione culturale zairese (la cui fonte ritmica verrà ripresa anche da un altro noto cantautore genovese: Angelo Branduardi), il tutto   avvolto da  una feconda contaminazione di stili e sonorità.

        Generi diversi – annotavamo – accompagnano la sua densa ricerca musicale: una suggestiva lettura/rilettura della musica latino-americana di Astor Piazzola, un “omaggio” devoto e misurato alla regina del fado Amalia Rodrigues.  Nell’ottobre del 2015, a chiusura dell’Esposizione Universale di Milano, la sua voce poliforme e adatta appunto ai più diversi generi si misurerà con le mitiche e intramontabili note del “ Blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Antonella Ruggiero
Antonella Ruggiero oggi e ieri con i Mattia Bazar (foto Dagospia)

      Antonella Ruggiero – non ci sembra inopportuno ricordarlo in questo triste periodo in cui il cuore dell’Europa è lacerato da un’assurda guerra – nel lontano 2007 aveva proposto (cd Souvenir d’ Italie) un toccante, poetico brano da lei stessa scritto con Carrara dal titolo “Canzone tra le guerre”: “Dormi qui/ non pensare bimbo mio, / oggi è notte intorno a noi/ notte di guerra senza pietà…/ Come vorrei fuggire via/  portandoti con me…”.  Souvenir d’ Italie è un album che scorre tra il drammatico e l’ironico, si compone di dodici italianissime canzoni scritte tra la I e la II guerra mondiale: dal Pinguino innamorato dell’indimenticabile trio Lescano, alla coraggiosamente antifascista Crapa pelada del Maestro Kramer, alle sentimentalissime Parlami d’amore Mariù, Ma l’amore no, Non dimenticar le mie parole, dalla Ruggiero sapientemente reinterpretate, invitando ogni ascoltatore ad un anticonformistico viaggio musicale nel proprio personale passato.

        La Ruggiero – come noto – calcherà ripetutamente nel corso della sua carriera artistica anche il palco dell’ Ariston di Sanremo.  Ad esempio nel 1998 con “Amore lontanissimo” e l’anno dopo con “Non ti dimentico”, entrambi i brani contrassegnati da versi    struggentemente sentimentali ma mai banali ed impreziositi da vocalizzi arditi e delicati al tempo stesso; brani in grado di esaltare la sua voce poliforme.  Sanremo è Sanremo: entrambe le volte la cantante si piazzerà al secondo posto.  La critica sottolineò che, forse, avrebbe meritato di più.

        La pegliese Antonella continua oggi il suo scavo nella tradizione musicale italiana e lo studio di sonorità e suggestioni provenienti da altri mondi, esplorando stili, melodie, culture assai diversi, ed “identificando così la sua stessa vita  con l’arte”.

Massimo Bramante

Massimo Bramante– Laureato con pieni voti et laude in Economia e Commercio (indirizzo economico-sociale) presso Università Studi di Genova. Ha lavorato presso Istituto di credito e svolto Corsi di formazione nazionali su Economia e Sociologia del lavoro. E’ stato giornalista pubblicista nel settore economico-finanziario. Ha collaborato in qualità di “cultore della materia” e membro di commissione d’esame presso le cattedre di Economia Internazionale ed Economia dell’integrazione europea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Studi di Genova. E’ stato relatore ed ha coordinato seminari ed incontri di studio su temi di “Etica finanziaria” e “Nuove economie”

image_printScarica il PDF