LA LANTERNA_Rubrica a cura di Marco Maltesu

L’aeroporto di Genova inutile per chi non ha a cuore il territorio

 Che Genova non amasse il suo aeroporto, soprattutto da parte dei suoi politici, delle sue istituzioni, e di tutti quelli che teoricamente dovrebbero tutelare e migliorare il suo ruolo e la sua collocazione in un sistema di trasporti ligure, purtroppo si era già evidenziato nel passato, ma che addirittura l’attacco arrivasse dal Presidente di Federlogistica, colui quindi, che dovrebbe avere a cuore la salute di tutto ciò che è strumento per la crescita del trasporto, e della logistica appunto, è davvero fuori da quella che potrebbe essere la benevolenza e la comprensione di chicchessia.

Un duro attacco all’Aeroporto di Genova, frontale, alla base della esistenza stessa dello scalo, come si dice “ad alzo zero” mirando ad affondarlo senza alcuna pietà e con il desiderio che avvenga nel più breve tempo possibile. Dire che visto che si farà l’alta velocità Genova-Milano, allora diventerebbe inutile avere un aeroporto a Genova adducendo come spiegazione il fatto che le persone dovrebbero prendere il treno ed andarsene a Milano Malpensa per la partenza sembra davvero una fuga dalla realtà, detto poi dal Presidente di Federlogistica, colui che non si dovrebbe occupare solo del porto ma del sistema di Logistica globale, quindi non solo il trasporto marittimo, ed invece…

Questo spiega molto bene il perché anche precedentemente negli incarichi passati, (Assessore regionale ai trasporti, Presidente dell’Autorità portuale di Genova, con tanto di Presidenza dell’Aeroporto di Genova S.p.A.), l’aeroporto non è mai stato al centro dell’azione di gestione ed invece sono stati anni in cui, mentre gli altri aeroporti italiani marciavano a doppia cifra di crescita, e le istituzioni dei territori collegati dei relativi aeroporti investivano sempre di più ed in maniera globale su questi aeroporti (collegamenti, marketing, sistemi intermodali di trasporto, nuove aerostazioni, strutture sul territorio ecc), il Cristoforo Colombo ha perso sempre più importanza nel panorama nazionale.

Un aeroporto come quello di Genova, ha caratteristiche uniche, la collocazione all’interno della città è un vero fattore di eccellenza, pochi aeroporti godono di questo privilegio.

Una pista di decollo ed atterraggio lunga più di 3km, sono pochissimi gli aeroporti in Italia che hanno una pista con queste caratteristiche.

Un aeroporto posto al centro di in un sistema intermodale passeggeri/merci già esistente con Aeroporto, porto, autostrada e ferrovia in un fazzoletto, che già di per se sarebbe una miniera d’oro, ma purtroppo ognuna di queste componenti vive per suo conto, senza alcuna sinergia con le altre componenti.

Invece l’aeroporto di Genova sembra una cattedrale nel deserto, con collegamenti non adeguati, con pochi servizi all’interno. Un aeroporto cosi dovrebbe già vivere di vita propria, nel mondo gli aeroporti sono spesso sostenuti, anche oltre il 50% del proprio bilancio dalle attività non aviation (Bar, negozi, servizi, ecc), è necessario quindi che i progetti che sono in itinere (ampliamento, collegamento con la ferrovia e la città) vengano accelerati e finiti al più presto perché La società di gestione, Aeroporto di Genova S.p.A., possa trarre nuova linfa per iniziare ad accrescere il proprio bilancio ed i propri investimenti, anche nel capitale umano, che è fondamentale in un settore come quello aereo.

Nel mondo altri Stati, altre Istituzioni hanno fatto centinaia di Milioni di Euro di investimento per cercare di avvicinare il porto all’aeroporto (ad esempio Barcellona), qua a Genova dove tutto questo già esiste, non solo non si fa niente per creare la necessaria sinergia, ma come si vede anche da questo intervento, si cerca di distruggere l’aeroporto per arrivare a decretarne la fine e poter finalmente utilizzare gli spazi occupati dall’Aeroporto a fini portuali.

Si indubbiamente una ottima capacità manageriale quella che porterebbe all’eliminazione dell’unica infrastruttura che potrebbe essere pronta immediatamente per incrementare i traffici, sia passeggeri che merci.

Ottima iniziativa quella di eliminare l’aeroporto in un territorio in cui tutti gli altri sistemi di trasporto sono carenti e per essere migliorati necessitano di investimenti faraonici a cominciare dall’alta velocità Genova-Milano.

Fra l’altro faccio notare che in un territorio con Manager “diversi” se davvero venisse fatta l’alta velocità nel futuro, nulla vieterebbe a Genova di diventare l’aeroporto di riferimento dei milanesi e non il contrario.

È evidente che per fare questo forse ci vorrebbero delle altre persone, un po’ più illuminate e magari meno “interessate” ad altro.

La stessa cieca politica di gestione dell’azionista di maggioranza che ha caratterizzato, purtroppo, l’attività dell’aeroporto in particolare negli ultimi venti anni.

È evidente, che la composizione societaria della società che gestisce l’Aeroporto di Genova, ovvero:
60% Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
25% Camera di Commercio di Genova
15% Aeroporti di Roma S.p.A.

Non aiuta la società aeroportuale nella propria collocazione, non è un caso che nel corso del tempo i maggiori problemi all’operatività aeroportuale siano venuti da azioni del porto, ad esempio il posizionamento di gru che hanno e continuano a creare limitazioni all’attività aeroportuale, quando invece con scelte più adatte e “sinergiche” si sarebbe potuta salvaguardare la situazione.

O possiamo parlare dei quasi tre anni di chiusura notturna (in seguito all’incidente della jolly nero con la Torre piloti), per consentire il passaggio di navi che non è mai avvenuto nella direzione prefigurata e penalizzante per l’aeroporto.

Esigenze che collidono a partire dalla grande necessità di spazi del porto che hanno portato nel tempo ai molti tentativi diretti ed indiretti di arrivare ad uno spostamento dell’aeroporto che consentisse l’occupazione degli spazi da parte del porto.

La presenza del porto come azionista di maggioranza non consente all’aeroporto quella autonomia gestionale fondamentale al giorno di oggi per “decollare” dal punto di vista economico e lo stesso vale per quanto riguarda la partecipazione di Aeroporti di Roma che fino ad ora non ha mai contribuito a creare una linea gestionale adeguata al salto di qualità dell’aeroporto di Genova.

Istituzioni ed un socio “di mestiere” con una proposta di progetto di sviluppo chiara e puntuale sarebbero fondamentali per un reale sviluppo dell’aeroporto.

Ancora più importante, comunque, sarebbe una regia istituzionale, capace di avere una visione globale del sistema dei trasporti ligure, capace di mettere tutto in sinergia come avviene ad esempio nelle zone organizzate dei maggiori porti europei.

Non mi è mai capitato nella vita di sentire che per sviluppare il sistema logistico è necessario chiudere uno dei protagonisti più importanti, l’aeroporto, è proprio vero che nella vita non si smette mai di imparare…

Marco Maltesu
Direttore di redazione ilponentino.it

LA LANTERNA – Rubrica a cura di Marco Maltesu
direttore de il PONENTINO

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