Appartenenze” è Il tema dell’ottava edizione delle Vie dei Canti che riesce a coinvolgere palcoscenici ogni volta diversi di Genova, sia essa centro che periferia, con un pubblico sempre più numeroso. Condivisioni di interessi anche scoperta di nuovi mondi e nuovi orizzonti, realtà grandi e piccole che, appunto grazie al senso di “appartenenza” portano avanti le tradizioni, rinnovandole e salvaguardandole, per fare cultura e comunità. Concerti di artisti di chiara fama, giornate intere di eventi come l’inaugurazione che come tradizione sarà a Pino Soprano.

Quest’anno il festival prende via con un nuovo riconoscimento: l’inserimento nel programma del European Folk Day. La caratteristica che conferisce identità al Festival è l’itineranza e la varietà di proposte, quest’anno ancora più ricca: oltre a concerti di artisti straordinari, sono proposte giornate intere di eventi e nuove collaborazioni fra le quali quella col Festival Appennino Futuro Remoto frutto dell’affermazione del Gruppo Spontaneo Trallalero .

Sabato 14 ottobre  Il concerto Selve Urbane del Gruppo Spontaneo Trallalero viene presentato in anteprima nazionale, in forma di reading nel Sestiere del Molo  in un percorso che parte da piazza Banchi a piazzetta San Donato con tappa anche  in via dei Giustiniani per un omaggio al grande fotografo Giorgio Bergami.

Il “Progetto Selve urbane” nasce dal percorso di ricerca dell’Università di Genova  ed è teso ad osservare, valorizzare e analizzare i contesti del paesaggio urbano. Parte dall’idea di un grande antropologo,  Arjun Appadurai, riprende anche alcune idee di Marco Aime, antropologo genovese,  e osserva il centro storico di Genova intendendolo come una selva urbana, con nuovi e vecchi  aitanti, residenti, stanziali, individui che più o meno transitano per brevi tempi e analizza le modificazioni urbane, paesaggistiche e dell’anima che tu tutto questo comporta. L’evento di sabato 14 ottobre parte da un’idea di Laura Parodi, cantante, unica voce femmine le dei “trallalero”, antica tradizione genovese di canti in dialetto e  vede la presenza di Cristina Dotto, la poliedrica autrice genovese che, questa volta in veste di poeta, leggerà nelle varie tappe delle poesie legate alle tematiche dell’evento queste tematiche: “Selva umana” e  “Appartenenza”.

Redazione Cultura

image_printScarica il PDF