LA LANTERNA – Rubrica a cura di Marco Maltesu
direttore de il PONENTINO

Il corpo della donna

In un resort si decide che il solito buffet deve essere arricchito dal corpo di una donna in costume ricoperta di cioccolato e posta su di un enorme vassoio in mezzo ai dolci, questo incredibile episodio è accaduto al Voi Colonna Hotel di Golfo Aranci, in Gallura, Sardegna.

A raccontare sul social media Linkedin l’episodio, provocando fin dall’inizio un infiammato dibattito, è stato l’imprenditore milanese Federico Mazzieri che ha denunciato la vicenda del buffet che in primis ha provocato la reazione sdegnata della figlia davanti allo spettacolo impensato di un corpo di donna in un contesto assurdo.

Quel corpo di donna che a Palermo il branco ha usato a suo piacimento nel totale disprezzo del rispetto per quella donna che ha avuto la maledizione di trovarsi in mezzo ad un gruppo di animali.

Oppure il corpo delle due adolescenti stuprate in maniera sistematica da un branco di minorenni a Caivano.

Per non parlare dei 75 femminicidi avvenuti in Italia dall’inizio del 2023.

C’è qualcosa di folle che sta sempre più avvenendo alla nostra società, che merita una profonda riflessione, che non si fermi alla semplice meraviglia per quanto succede ma che sia capace di analizzare e mettere in evidenza le problematiche vere alla base di questo completo sconvolgimento della nostra società. Questi episodi dimostrano quanto in Italia si continuino a fare passi indietro nel rispetto della donna in tutti i modi possibili. 

Il problema è culturale non è episodico, investe tutta la cultura della nostra società permeando tutte le fasce sociali. Riguarda ogni fascia di età e si nutre di tutte le intolleranze.

In Italia risulta più forte che negli altri paesi europei mostrando una forte spinta contraria all’evoluzione che si alimenta nel machismo ed in tutte quelle modalità di chiusura a tutto ed a tutti che sempre più sta caratterizzando la nostra collettività.

Questo stato di cose non si modifica con le semplici leggi, nel dettaglio c’è naturalmente anche la necessità di leggi che possano supportare e rendere possibile un sistema di protezione e sostegno delle donne, ma non basta, c’è bisogno di tutti quegli strumenti necessari alla costruzione di una società più inclusiva, solidale ed equa.

Quello che manca è la costruzione, o la ricostruzione, di un’etica sociale che permetta a tutti di riconoscersi in una collettività in cui tutti i componenti della società si ritrovino in un bene comune superiore capace di proteggere valori condivisi assoluti come la parità fra gli individui ed il rispetto. Una società in cui una donna che riceve una violenza sia un problema di tutti, a cominciare dalla famiglia dei possibili violentatori, e non solo della disgraziata vittima.

Un sistema capace di produrre tutti quegli strumenti, a sostegno del reale rispetto fra le persone. La mancanza di rispetto per le donne si trova nello stesso posto della mancanza di rispetto per ogni singolo cittadino, per i poveri, per i migranti, per i diversi, per chi fa il proprio lavoro ma viene pagato e trattato senza dignità. 

C’è bisogno in questa nostra società italiana di una redistribuzione ma non solo economica,  innanzitutto valoriale.

Se vogliamo intraprendere un percorso positivo capace di modificare il precipizio in cui stiamo cadendo dobbiamo ricostruire il bene comune che abbiamo distrutto, dobbiamo ricreare un Noi omnicomprensivo che rappresenti tutti e non pochi. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare linguaggio, a cominciare dalla politica, dall’informazione, dobbiamo supportare chi svolge compiti essenziali di costruzione sociale come la scuola, la famiglia, le istituzioni, ma anche essere capaci di ricostruire una sanità adeguata e efficiente per supportare tutta la popolazione, anche quelle fasce più povere che ora hanno un accesso solo formale ma non reale alle cure.

La vita è una cosa bella, ma per consentire che diventi realmente tale, tutti noi dobbiamo avere il coraggio di fare un piccolo movimento vicino a noi che consenta di creare uno spazio vitale per tutti.

Marco Maltesu
Direttore di redazione ilponentino.it

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