Il Ponente di Genova non è chiuso per ferie e Filippo Bruzzone Capogruppo della Lista Rossoverde nel Consiglio comunale è ritornato sull’argomento che riguarda l’installazione di nuove servitù, ventilate ed allo stesso tempo negate a parole, che riguardano il bacino portuale di Prà e che invece vedono atti sempre più concreti, ultimo in ordine di tempo una ordinanza (vedi documento in PDF) della Capitaneria di Porto di Genova, che vieta la navigazione in una zona all’interno del bacino portuale di Pra, a ridosso della diga (la zona in cui era stata ormeggiata la Costa Concordia, in cui sosteranno le varie imbarcazioni impiegate nei lavori della diga ed in particolare i cassoni in attesa del trasporto verso la zona in cui verranno affondati per la costruzione della diga di Genova.

Le parole di Filippo Bruzzone sull’argomento sono nette:


“ribadiamo con forza che il territorio del ponente non può essere destinazione di ulteriori servitù”.

Dall’ultimo consiglio comunale con tema le attività sul sesto modulo del bacino portuale dii Prà, è successo veramente di tutto con posizioni frastagliate e discordanti all’interno della stessa maggioranza: 


“Dopo l’ultimo consiglio comunale sul sesto modulo di Prà sta succedendo un po’ di tutto: la segretaria provinciale del partito della Lega consegna un foglio con scritto che a Prà verranno fatti i cassoni piccoli, il Viceministro Rixi smentisce. Qualche tempo fa il Sindaco Bucci proponeva di farci un parco. Viene da chiedersi: quindi?”

Le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza sembrano comunque stridere con la realtà di chi tutti i giorni vivendo sul territorio , preoccupato dall’evolversi delle situazioni, è diventato una sentinella del proprio territorio con osservazione e foto di ogni situazione: 


“Nel frattempo apprendiamo da foto di chi vive sul fronte del porto di continui lavori, gru, chiatte e oggi sappiamo che l’area usata per la nave Concordia sarà adibita ad attività portuali tra cui il ricovero dei cassoni da affondare.”

Come al solito ci si muove ad agosto, un momento in cui le attività “normali” sono ferme. Le autorità si muovono in un momento in cui le Istituzioni democratiche sono ferme per la pausa estiva, con una mancanza di chiarezza e trasparenza che con il tempo sta diventando sempre piu grave e scandalosa. Se le istituzioni ritengono di essere nel giusto si assumessero la responsabilità dei loro atti  e decisioni in modo chiaro a cominciare dal Municipio che pare essere “dormiente” ogni qualvolta si presentano problematiche, per continuare con il Consiglio comunale, quello regionale, Autorità portuale e Governo di cui l’On. Rixi è un esponente ligure e proveniente proprio dal territorio interessato.  



“Tutte queste azioni a consiglio comunale chiuso e quindi senza la possibilità di poter interrogare Sindaco e Assessori. Sarà un caso la data di questi provvedimenti, tant’è però tutto in pieno agosto.”

Quello che colpisce è la totale indifferenza alle problematiche segnalate dai cittadini da parte delle Istituzioni, come se esse stesse non debbano rispondere ai cittadini. L’aver vinto le elezioni non dona a nessuno la capacità di prevaricare la volontà dei molti e l’essere critici su alcuni provvedimenti o analitici sulle volontà politiche, non significa essere “ del partito del no” come qualche poco assennato politico cerca di far credere, ma piuttosto dovrebbe essere la politica a convincere la popolazione che i progetti che si vogliono sviluppare sono realmente efficaci e condivisi. Una situazione molto diversa rispetto a quella di scarsa trasparenza che si cerca di portare avanti in questa come in tante altre situazioni.



“Alla luce di questo atteggiamento totalmente irrispettoso della cittadinanza nonché irrispettoso degli stessi impegni assunti dalle massime cariche territoriali ribadiamo la totale contrarietà ad un solo granello di sabbia oltre il sesto modulo della piattaforma.”

Il bacino portuale di Prà, creato dal nulla strappando mare, tradizioni e territorio all’intero ponente fin da quando è nato è stato un problema per la popolazione che ha dovuto modificare la propria vita le tradizioni e la stessa economia. Tutto questo se ha un valore per l’intera collettività, genovese, ligure ed italiana, avrebbe dovuto creare delle condizioni di vita meravigliose per la collettività che le ha subite, ed invece a tutt’oggi ci si ritrova a dover richiedere le azioni “minime” e già concordate da vent’anni se non più, per rispondere a domande minime di vivibilità. Ed invece non solo non si adempie a quanto concordato, ma si cerca in continuazione di minare gli accordi relativi all’espansione, si cerca di insediare nuove attività, come nel caso dei cassoni, che minano ulteriormente la vivibilità e la salute della popolazione del ponente.



“L’esistenza della piattaforma portuale è di per se oggetto di una delicata convivenza col territorio, territorio che non può sopportare altre servitù.” 

La popolazione del ponente ha ripreso coscienza e forza sulla difesa dei propri diritti e chi cerca di imporre scelte non condivise è destinato a fallire ed a creare un corto circuito anche elettorale con la popolazione che è pronta a tornare in piazza per rivendicare i propri diritti.



“Abbiamo già trasmesso interrogazioni e richieste di commissioni ma siamo prontissimi alla piazza. 
Se poi il Sindaco (o forse commissario?) ha particolarmente a cuore altri riempimenti può sempre fare qualche riempimento sotto casa sua.”

Marco Maltesu
Direttore di redazione ilponentino.it

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