Non ha per me lusinghe il mare.

Fra il mio silenzio ombroso

e l’immersione

striscia di chiasso,

ombrelloni e sdraio

ad impedirmi il passo.

Torno nel tempo ad altra sabbia ardente

a un mare che lambisce la caviglia

prima di abbandonarmi come foglia,

a braccia aperte, a debole corrente.

Io son quella bambina

che gioca in riva al mare.

Vuote conchiglie

e castelli di sabbia,

le foglie secche

sono per me barchette,

mandate alla scoperta

di mondi da inventare.

I sassolini intorno

disegnano il confine

di tesori nascosti, 

di storie senza fine…

Piano s’increspa il mare 

e un sorriso salato

canta la dolce nenia di una madre.

È lì che mi vorrei addormentare.

 Foto e poesia di Angelica Lubrano

Angelica Lubrano

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