Margaret Mitchell “Via col vento”  Ed. Neri Pozza

Molti lo avranno letto, qualcuno avrà visto solo il film, famosissimo,  i più giovani  è probabile che non lo conoscano, ma sì  proponiamolo!

 Magari non proprio un capolavoro, tuttavia, questo libro ha molti pregi che lo rendono degno di un posto nella storia della letteratura; uno di quei libri che, pur non essendo di altissimo livello, sono significativi per la testimonianza che portano e per alcuni messaggi che diffondono.

Intanto il libro ha un’ottima struttura narrativa, appassionata e avvincente: amori contrastati, un po’ di morti – anche strazianti come quella della bambina -rovesci di fortuna, insomma tutti gli ingredienti in grado di commuovere ed emozionare un vasto pubblico. Tuttavia ci sono alcuni elementi, meno banali, degni di nota, per esempio la prospettiva diversa, rispetto alla guerra civile americana; la presentazione, nei limiti del possibile in un romanzo popolare, della condizione, a livello domestico, della schiavitù (che ovviamente va condannata), la cosiddetta introiezione dello status di schiavo. È scritto da una donna, quindi offre una visione “dall’interno”  del femminile, consapevole e sincera, mostrandone tutte le contraddizioni, le luci e le ombre. La protagonista è una donna autentica, alle prese con i suoi sogni, le sue vanità, le sue difficoltà: una di noi, lontana dalle idealizzazioni o dalle esemplificazioni (e semplificazioni) moraleggianti e in fondo dispregiative, che molti scrittori maschi esibiscono nei loro romanzi, non di rado facendo morire le proprie eroine audaci e trasgressive.

Diversamente da quella lagnosa di Melania  Scarlet è una tosta, che non si arrende, manco ci pensa a gettarsi sotto un treno o a bere il veleno. I suoi amori li sbaglia tutti, ma così è la vita (e gli uomini). Si fa una piagnucolata alla fine, prima del famoso (cinematografico) “Me ne infischio!” di Rett, (uno splendido Gable) ma poi si fa il vestito con la tenda e si prepara per il domani, e Rett torna al suo bordello, perché in fondo lì sta meglio, (certe donne non sono abituate a contraddire). Gli amori in questa storia, benché romantici, presentano anche l’altra faccia della medaglia. “Via col vento” è, come dice Orwell parlando di alcuni romanzi (non di questo), uno di quei libri non proprio belli, che però insegnano qualcosa e fanno riflettere. No signori, per Scarlet c’è “un altro giorno”, un’altra possibilità. Siamo noi mister Bultler che ce ne infischiamo! Tanto, volendo, un altro lo troviamo.

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