Cristina Marconi “Come dirti addio Neri Pozza editore

Questa antologia raccoglie cento lettere d’addio, scritte da uomini e donne in carne ed ossa, e da personaggi della grande letteratura, non meno autentici e palpitanti di quelli viventi. Una lettura emozionante perché porta vicende intime, personali, nelle quali tutti possiamo variamente riconoscerci, al livello universale della condizione umana.

Una citazione

Marchese de Sade a Mademoiselle Colet (1764)

 Donatien-Alphonse-François de Sade ha ventiquattro anni quando incontra la signorina Colet, una giovanissima attrice della Comédie-Italienne, da cui si aspetta un comportamento arrendevole dopo una corte serrata. Così  non avviene e anzi, la signorina Colet, che pure ha molti amanti, ritiene il marchese troppo pressante, poco cortese, e si mostra offesa, forse nel tentativo di alzare la posta. Lui, già noto per la sua vita dissoluta e chiaramente molto infatuato, insiste per un po’, lei cede, lui le paga un mensile fino a quando le finanze glielo consentono, ma a un certo punto è costretto a condividere l’amore della signorina Colet con un altro aristocratico: non resta che l’addio.

25 dicembre 1764

 La vendetta di una donna non è mai altro che spregevole, e vi scrivo solo per  dimostrarvi che non mi fa paura.

 Perché vi lamentate che vi chieda indietro le mie lettere? È una procedura tanto semplice, e chiunque, a parte voi, non ci troverebbe nulla di disonesto. Che cosa vi ho fatto perché mi trattiate come state facendo? E che crudeltà provate nell’umiliare un uomo che non ha altro torto nei vostri confronti che  avervi  amata?… Cosa siete voi? Me lo state insegnando fin troppo. Cosa sono io? Sono il vostro sciocco. Chi di noi due ha il ruolo piú umiliante?

 Se in voi ci fosse ancora un sentimento di virtú, anche di umanità, arrossireste  per avermi tradito come avete fatto… Addio. Soffro a parlarvi cosí, poiché sono abbastanza infelice per il fatto che non siate ancora del tutto cancellata  dal mio cuore. Spero che non manchi troppo. Possa il cielo, dopo questo esempio, proteggermi per sempre da una passione così funesta!

 Perdonate le verità che vi dico. Potrei trovarne di piú dure, ma non me le lascerò mai sfuggire. Il mio amor proprio ne sarebbe offeso: è solo lui che dovete ringraziare per il mio contegno. Non crediate che la vostra lettera mi abbia punto nel vivo: era destinata a punire piú di me.

 Addio per l’ultima volta. Parto, e adesso trovo altrettanto piacere ad allontanarmi da voi di quanto ne provavo un tempo ad avvicinarmi.

Grazia Tanzi

(Informazioni sull’autore)

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