Nel comunicato stampa i Comitati chiedono risposte chiare e un vero confronto franco e trasparente

ASSEMBLEA PUBBLICA

CHIEDIAMO DI RISPETTARE LA PAROLA DATA

IL 25 MARZO CI E’ STATA PROMESSA UN’ASSEMBLEA PUBBLICA ENTRO 10 GIORNI

I Comitati del Ponente chiedono -nuovamente- al Municipio la convocazione dell’assemblea concordata il 25 marzo 2023 e da svolgersi entro 10 giorni secondo quanto pattuito, per darne tempestiva comunicazione ai cittadini che intendono partecipare.

In seguito a quanto emerso nella trasmissione di Primocanale del 27 marzo, esprimono la propria preoccupazione circa il fatto che sia attivato, da parte del sindaco e commissario Bucci, un effettivo ascolto verso le proprie istanze.

Prendono altresì atto che il piano regolatore portuale deve essere ancora delineato, ma anche che la produzione dei cassoni a Genova pare cosa certa: chiedono pertanto che siano effettivamente considerati siti alternativi per collocare la fabbrica dei cassoni in un luogo più idoneo di quello attualmente indicato che presenta, nel raggio di un chilometro, tre istituti scolastici, un presidio medico e strutture sportive, risultando dunque non adatto a garantire la tutela della salute dei cittadini, come previsto dalla Costituzione Italiana.

Gli aderenti ai comitati sono anche allarmati per le dichiarazioni non veritiere del sindaco in una intervista rilasciata al Secolo XIX in cui riporta che durante l’incontro con i cittadini, dopo la manifestazione di sabato 25 ottobre, il vice sindaco Piciocchi avrebbe fornito ai cittadini tutte le rassicurazioni del caso in merito alle precauzioni inerenti la sicurezza e la salubrità del cantiere sopra citato: queste dichiarazioni non corrispondono al vero e chiediamo una smentita ufficiale.

Nello stesso incontro i Comitati hanno ribadito la ferma contrarietà alla realizzazione della fabbrica di cassoni, facendosi portavoce delle migliaia di cittadini che hanno partecipato alla manifestazione, e hanno chiesto spiegazioni in merito agli inquietanti movimenti che stanno avvenendo in area ”dentino” senza ottenere risposte soddisfacenti.

II vicesindaco Piciocchi ha invitato, tuttavia, i Comitati a fidarsi e ad aprire un canale di dialogo, ma quanta affermato in sede istituzionale contrasta con quanta sopra specificato quindi i dubbi permangono.

I Comitati chiedono, pertanto, risposte chiare e un vero confronto franco e trasparente in cui essere messi a conoscenza non solo delle decisioni già prese, ma anche delle eventuali prospettive di cambiamento e ipotesi, prima che queste diventino provvedimenti esecutivi: i cittadini devono essere parte attiva nelle decisioni che riguardano le loro vite, così è sancito dal Comune stesso che fa vanto sul proprio sito istituzionale di coinvolgere i cittadini in percorsi partecipativi.

5.000 persone lo hanno chiesto a gran voce sabato, i Comitati, come portavoce dei cittadini coinvolti, chiedono quindi che venga convocata dal Municipio VII, a strettissimo giro, una ASSEMBLEA PUBBLICA alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte per un confronto sui temi sollevati dalla cittadinanza.

In attesa di pronto riscontro, i Comitati del Ponente

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Un pensiero su “Assemblea Pubblica: i Comitati Uniti del Ponente chiedono che sia rispettata la parola data dal Presidente del Municipio”
  1. Mi pare necessario e urgente che, visto quanto sta accadendo, si proceda ad una forma di riunione consortile o altra meglio vista, tra i vari comitati del Ponente che portano avanti proteste e proposte sui problemi della parte industriale di Genova.
    Una tale unione Consentirebbe di poter mobilitare Tutta la popolazione anche se in una sola delegazione si manifestassero problemi e/o disagi specifici.
    L’unione darebbe forza a tutti nel momento in cui qualsiasi amministrazione intendesse prendere qualsiasi tipo di iniziativa: si troverebbe di fronte i rappresentanti di una popolazione che è oltre la metà di quella della città.
    Bisognerebbe inoltre tenere presente la necessità di garantirsi in qualche modo che gli accordi presi con le amministrazioni vengano rispettati.
    Se non ricordo male era stato assicurato anni fa che non ci sarebbero stati più ampliamenti di superfici portuali.
    Se l’accordo fosse stato raggiunto anche attraverso l’emissione di una fideiussione bancaria a garanzia dell’osservazione degli impegni presi, ora non sarebbe stato necessario arrivare ad uno scontro per far rispettare quanto promesso.
    Grazie per l’attenzione e cordiali saluti a tutti.

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