Di Enrico Appiani
Un anello semplice e di bei panorami, con dislivello limitato, adatto anche a chi è poco allenato, salvo la consueta avvertenza che occorrono scarponi per i tratti pietrosi e un minimo di agilità per superare i guadi dei torrenti da attraversare.
Il percorso fatto con gli amici è partito dalla stazione di Acquasanta, col treno transitato là alle 9.46. Un breve ma ripido tratto di strada asfaltata conduce alla Colla di Pra (m.300), valico aperto e panoramico, con prati e case contadine sul lato sud. Chi fa la gita in auto può basarsi su questo punto.
Il nostro anello ha percorso le Lische Basse, 3 pallini rossi, percorrendo 3 gole di altrettanti torrenti, per fortuna ricchi d’acqua, fino al Rio Pian delle Figge, che scende dagli Scogli Neri e monte Riondo. Segue un tratto della salita dalle case Torrazza verso il Penello, tornanti con quadrato rosso. Deviando a sinistra sotto un alto traliccio elettrico, molto visibile anche da lontano, abbiamo preso le Lische Alte, attorno alla quota 450, ancora 3 pallini rossi, fra cascate e laghetti. Infine, siamo tornati alle Lische Basse con un tratto della discesa dalla Baiarda.
L’ulteriore discesa verso Pra con la stretta carrozzabile della val Branega, facile ma lunghetta (circa 4 km), era motivata dal trovare più treni a Pra, per il rientro del gruppo, che non ad Acquasanta.
Conforta vedere il risveglio della natura e la relativa abbondanza d’acqua anche in questo periodo di siccità. Un tesoro che nasce dall’incontro fra gli alti monti e il mare.
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Enrico Appiani
Ingegnere in pensione e musicista, direttore del coro Monti Liguri, pratica il ciclismo e l’escursionismo, anche per valorizzare i pregi del territorio. Abita a Pegli ed è appassionato alla storia ed epopea tabarchina.
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