Origini italiane, tensioni e speranze

Con la rubrica “il mondo in città” si vogliono raccontare i fatti dalle varie regioni del nostro pianeta che sono rilevanti per noi genovesi, italiani. Sia che ci troviamo sotto la lanterna o altrove, come nel mio caso che scrivo da Bruxelles.
Alberto Spatola

Africa

Terrorismi e sviluppo

Se dalle altre regioni del mondo spesso riceviamo notizie, anche se può essere complesso carpirne la portata, dall’Africa difficilmente le notizie arrivano e se arrivano sono pezzi senza contesto e che considerano l’Africa come fossero un contesto unitario.
Perciò concentriamoci nell’individuare gli elementi che andranno a condizionare gli avvenimenti nel 2023 nella parte occidentale del continente. Per Africa occidentale si intendono i paesi dalla Nigeria al Senegal, al di sotto del Sahara.
Le molte notizie di queste settimane parlano d’attentati e rapimenti sono legati alla crescita dei gruppi terroristici sostenuti da Al-Qaeda e dall’ISIS. Sarebbe però parziale, se non errato, considerare l’origine di queste violenze nel solo estremismo religioso.

Sono molti i fattori che portano molti giovani tra le braccia delle organizzazioni terroristiche. Le disuguaglianze economiche crescenti tra differenti regioni dell’Africa occidentale poiché la crescita che la regione sta vivendo coinvolge soprattutto alcune grandi città e lascia indietro il resto. Il cambiamento climatico rende sempre più complesso l’attività agricola e pastorizia, specialmente nel Sahel, l’area a sud, oltre il deserto del Sahara, e ciò rende sempre più instabili diversi paesi della regione. Inoltre, gli interventi militari francesi hanno evitato il controllo d’intere città e province da parte dei gruppi terroristi, ma hanno fortemente minato la credibilità della Francia e le nuove generazioni guardano ad altri paesi per collaborazioni internazionali nell’ambito della sicurezza, Russia, ma non solo, anche Turchia e paesi del golfo arabo. Infine, le organizzazioni internazionali come ISIS e Al-Qaeda stanno spostando i loro numerosi capitali costruiti nel commercio illegale del petrolio tra Siria e Iraq nel sostenere i gruppi terroristi in Africa e in particolare in quella occidentale.

Il terrorismo nella regione è perciò profondamente transfrontaliero e sta mettendo in crisi gli eserciti e le istituzioni statali di numerosi paesi che faticano a collaborare tra loro.

Per osservare quindi i vari titoli che sporadicamente arrivano sui media italiani dall’Africa occidentale è importante provare a cogliere i segnali di trasformazione che siano in grado di rendere la crescita economica e demografica di alcune aree elementi di stabilità per tutti.

Per esempio la Nigeria, da dove i primi gruppi terroristici sono nati e propagati, il prossimo mese andrà al voto dando voce alle speranze dei molti giovani e della crescente classe media. Osserveremo quel voto, senza dubbio il più importante del 2023 insieme alle elezioni in Turchia, per capire se il paese più popoloso e influente della regione sarà in grado di federare e dar inizio alla trasformazione necessaria.

Alberto SpatolaAlberto Spatola
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