Di Enrico Appiani

Gita all’Asosto di Bigiae col gruppo escursionistico di Italia Nostra Genova. Si è scelto il percorso andata e ritorno dalla chiesa di Murta, segnavia 3 pallini rossi, perché il sentiero più a nord, che avrebbe determinato l’anello, rischiava di essere umido e ghiacciato. L’Asosto è un riparo di pietra di metà ‘800, usato da agricoltori, pastori e pellegrini verso la Guardia. Somiglia ai trulli pugliesi e ad altri ripari circolari che si trovano in Liguria, con denominazioni diverse, come “trunea” e “casella”. Caratteristiche peculiari sono il buco sommitale del tetto a cupola con pietra di copertura, che lo rende adatto a fare fuoco all’interno, e l’arco di pietre disposte per costa sull’apertura di ingresso, al posto della classica pietra architrave. A poche decine di metri si raggiunge la cresta di Scarpino, con veduta su quanto resta della discarica e dei nuovi impianti di trasformazione delle biomasse. Il panorama è esteso soprattutto verso nord est, dalla Guardia ai monti della valle Scrivia, dall’Alpesisa alla catena dell’Antola. Il sentiero è facile ma costantemente ripido nell’attraversamento dei boschi dal bivio della Cavalla (sentiero a sinistra) alla cresta di Scarpino. Bella la campagna di Murta, con orti giardini e pascoli, costeggiata di case e ville.

Enrico Appiani
Ingegnere in pensione e musicista, direttore del coro Monti Liguri, pratica il ciclismo e l’escursionismo, anche per valorizzare i pregi del territorio. Abita a Pegli ed è appassionato alla storia ed epopea tabarchina.
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