Ieri è venuto mancare, a Genova, Fiorenzo Toso. Ci ha lasciato un insigne linguista, uno studioso, ma soprattutto una grande persona


Crediamo inutile scrivere su chi fosse Fiorenzo Toso, per lui parlano i suoi studi e i suoi incarichi, i rapporti di amicizia intessuti in varie comunità, le cittadinanze onorarie di Calasetta prima e Carloforte poi.
Dicono di lui i suoi post su FB, dotti e ironici che fossero, dove ha messo le sue conoscenze a diposizioni di tutti, dando un esempio di “democrazia della cultura”.
A noi piace più parlare dell’umanità della persona, del suo mai negarsi, del suo “essere” più che dell’apparire . Il linguista ligure aveva quella rara dote che fa di uno “studioso” un “grande studioso”: l’umiltà.

Nel corso degli anni Fiorenzo Toso (omettiamo appositamente il titolo di professore) ha intessuto rapporti di stima e amicizia con la comunità tabarchine del Sulcis Iglesiente, che non potevano che portare al farlo “cittadino”, fargli far parte di quello che lui ha tanto contribuito a far conoscere, dirgli “sei uno di noi”.
Per uno scherzo del destino è passato quasi un anno esatto dal conferimento della Cittadinanza Onoraria del Comune di Carloforte, era il 22 settembre 2021.

Sono molto onorato e commosso per questo riconoscimento, che arriva a pochi giorni dalla scomparsa del mio grande amico e compagno di ricerche carlofortino, Nicolo Capriata” diceva il professore in una intervista a Polis SA Magazine, ricordando appunto quell’amico che avrebbe raggiunto solo un anno dopo, Nicolo Capriata è scomparso il 9 settembre del 2021.

Fiorenzo si è spento serenamente anche se provato da lunga malattia. Ha lasciato una eredità intellettuale immensa e un ancor più immenso vuoto che riteniamo incolmabile, anche se siamo certi che altri faranno tesoro di ciò che lui ha fatto. La Liguria e la gente tabarchina hanno perso uno dei loro figli migliori.
La redazione del PONENTINO lo piange e si unisce al dolore di famigliari e amici.

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