Presso il Museo di Sant’Agostino a Genova è conservato uno splendido dipinto su tavola datato 1493 e firmato dal pittore Luca Baudo da Novara (not. 1481-1510 ca.)

di Lorenzo Bisio

Non si conosce l’originaria provenienza dell’opera ma pervenne alle collezioni civiche nel 1931 a seguito dell’acquisto dalla Marchesa Ollandini di Genova che l’aveva collocata presso la Cappella di Torre Cambiaso intitolata a Sant’Isidoro.

Nel 1932 era esposto presso la galleria di Palazzo Bianco nella sala dei “Pittori quattrocentisti liguri” e dal 2009 è parte della sezione di pittura del Museo di Sant’Agostino, che purtroppo ancora non è visitabile in quanto chiuso dal dicembre 2019 per lavori di adeguamento strutturale ed impiantistico.

Questa tavola, raffigurante la Natività, è la più antica opera recante la data e la firma di Luca Baudo, artista di cultura rinascimentale lombarda, nativo di Novara ma attivo in Liguria nonché cognato del pittore Giovanni Barbagelata, originario della Val Fontanabuona.

In questo dipinto pare che l’artista si sia mosso verso un linguaggio differente rispetto alle opere precedentemente realizzate in quanto le figure paiono come “congelate” dal penetrante tratto grafico e dai colori, mostrando una salda e sicura plasticità essendo collocate in uno spazio ben delineato dalle architetture della scena centrale.

I personaggi sono ben delineati sullo sfondo di un sereno panorama immerso in una tenue luce; gli elementi architettonici di stampo classico rimandano alla cultura rinascimentale padana, presente nelle altre opere del Baudo di questo periodo, così come in quelle di altri aggiornati artisti attivi tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento in Liguria.

In primo piano vi è la Vergine, in abito rosso e mantello blu, con San Giuseppe, in veste scura e mantello, inginocchiati ai lati di Gesù bambino adagiato su un drappo e nel cartiglio in basso al centro della composizione vi è la firma dell’artista “LUCAS BAUDIUS DE NOVARIA ME FECIT 1493”.

Alle spalle delle figure principali fanno capolino il bue e l’asinello che sembrano inchinarsi e compare inoltre una struttura in legno con tetto di paglia, poggiante su una costruzione in muratura con fini decorazioni marmoree e colonne.

Il paesaggio retrostante le figure si articola a partire da un’altura visibile sulla desta della capanna, ove è rappresentato l’annuncio ai pastori, mentre al centro si apre un vasto panorama con borgate di campagna ed una turrita città fortificata su un suggestivo litorale che ricorda le vedute delle Riviere, mentre nel cielo compaiono, tra più fronti di nuvole terse, due minuscole figure di angeli in tunica azzurra.

La ricchezza di magnifici dettagli in questo dipinto, le sue luci, i suoi colori e il rigore sia prospettico che grafico mostrano uno spiccato spirito aneddotico, con superbe suggestioni paesaggistiche ed un sapiente uso del chiaroscuro che rendono la plasticità delle figure tipico dell’arte lombarda del tempo; il tutto qui riportato con risultati eccezionali che rendono quest’opera un vero gioiello della pittura ligure di fine Quattrocento.

 Lorenzo Bisio

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