Il Corteo storico di Voltri e l’ Arciconfraternita di San Nazario e Celso di Multedo, con il loro cristo processionale detto “il moro”, in partenza per partecipare alle celebrazioni in onore del patrono di Carloforte.

di Antonello Rivano


Per la confraternita di Multedo si tratta di un ritorno, dopo essere stata presente a Carloforte, alla processione del 29 giugno con il “cristo moro”, nel 1981, e più recentemente lo scorso anno, in occasione della consegna del cristo processionale di Carloforte, detto il “tabarchino”, ai cristezzanti carlofortini. Il Corteo Storico di Voltri, con una sua rappresentanza, partecipa per la prima volta.

Il “Cristo Moro” è uno dei più massicci fra i cristi processionali liguri, raggiungendo il ragguardevole peso di 145 KG.
La figura del cristo è stata realizzata nel 1924, la croce, il titolo e i canti sono stati rinnovati nel 1967/68 e ancora nel 1981, anno in cui è stato portato per la prima volta a Carloforte. Assieme all’ arciconfraternita di Multedo ci saranno anche confratelli provenienti da altre parti della Liguria e del basso Piemonte.

I cristezzanti dell’Arciconfraternita di San Nazario e Celso di Multedo con il loro cristo processionale detto “il moro”

Novità invece per quanto riguarda il “Corteo Storico di Voltri“, presente, come prima detto, solo con una rappresentanza, i cui figuranti sfileranno a Carloforte durante la processione del 29 giugno in abiti ottocenteschi.
Possiamo ben dire che è la prima volta che un Corteo storico ligure sfili a Carloforte
Tante le persone del ponente genovese che si uniranno ai due nuclei principali di Multedo e Voltri, per intraprendere il viaggio verso la Sardegna e che raggiungeranno la comunità di Carloforte per celebrare assieme ai fratelli tabarchini la festa patronale che avrà il suo culmine nella processione che percorrerà prima le strade del centro storico, attraversando (dove lo permetterà l’altezza del “cristo moro”) i carruggi di chiara architettura ligure, e proseguirà poi nella suggestiva processione a mare nelle acque del porto.



La contemporanea presenza della secolare confraternita di Multedo e quella tutta nuova dei cristezzanti carlofortini è la testimonianza dei rapporti in essere sino al ‘700 tra Multedo e Tabarca, come dimostrano i documenti conservati nell’oratorio di Multedo: lettere che testimoniano una regolare corrispondenza tra la frazione pegliese e l’isola di Tabarca.

2 maggio 1724-Lettera inviata dai tabarchini ai confratelli di Tabarca (©ilponentino.it riproduzione vietata)

Il cristo “Tabarchino” e il “Moro” , la rappresentanza del “Corteo Storico di Voltri” e l’effige di San Pietro, i carruggi e il mare, saranno lì a ricordarci chi siamo e da dove veniamo, perché un popolo senza memoria del passato non ha futuro.
Per Carlofortini e Ponentini non si tratta solo di una partecipazione a un evento religioso ma un modo per ritrovarsi fra vecchi e nuovi amici, tanti e solidi sono i rapporti interpersonali intessuti nel tempo fra liguri e tabarchini, e rinnovare quella memoria storica fatta di solide radici, che, fra tradizione popolare e culto religioso, ha saputo resistere alla distanza e al tempo.
Il tutto è frutto di una fattiva collaborazione tra Municipio VII Ponente, Comune di Carloforte, e le confraternite di Multedo e Carloforte.
Come PONENTINO, organo di informazione che sin dalla sua fondazione, avvenuta a Pegli nel 1987, segue le vicende tabarchine e i rapporti fra le comunità che a vario titolo fanno parte di questa storia eccezionale, non possiamo che auguraci la continuità di queste iniziative e la loro reciprocità.



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