Questo giro in bici da corsa comporta poco più di 40 km ma è molto soddisfacente in termini di paesaggio, varietà di strade e dinamica verticale, con quasi 1000 metri di dislivello positivo.

Di Enrico Appiani

La salita del Turchino, che percorro da decenni, è meravigliosa per regolarità (5% quasi costante da Fondocrosa al valico) e manto stradale liscio, ben mantenuto. Più aggressivo, ma breve, lo strappo a Cappelletta, località di antiche ville e grandi prati, quiete paesaggio e luce, per me un luogo del cuore. Tornati al Turchino, si fa la nuova galleria e subito dopo si svolta seccamente a destra sulla strada vecchia, che presto si abbandona in corrispondenza del vecchio tunnel, ora chiuso.Un tratto ripido ma regolare porta a quota 590, sul valico orografico che fa nuovamente incrociare l’Alta Via, già vista a Cappelletta. Si torna sul versante mare, con paesaggi vasti e continui saliscendi fino ad una bella casa colonica con prati fioriti, oggi un bel & breakfast.

Da qui è tutta discesa fino a Giutte, paesino un pò decaduto come sede di trattorie e scampagnate, ma con l’aspetto di una piccola Svizzera di montagna, prati verdi, pascoli, il nastro pulito e tortuoso della strada. Discesa ad Acquasanta, dominati dai possenti contrafforti della Punta Martin e della Baiarda. L’elegante profilo del ponte ferroviario, il santuario dalle due cupole, il torrente, le Terme.. eccoci ad Acquasanta, storia di devozione, agricoltura, cartiere e ferriere. Qualche km di strada stretta, incredibilmente percorsa da grandi autocarri che afferiscono ad alcune aziende attive, compresa una cartiera, riporta alla strada del Turchino e quindi a Voltri. Bici, sport, natura, territorio.. un connubio fantastico!

Enrico Appiani
Ingegnere in pensione e musicista, direttore del coro Monti Liguri, pratica il ciclismo e l’escursionismo, anche per valorizzare i pregi del territorio. Abita a Pegli ed è appassionato alla storia ed epopea tabarchina.
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