sui social italiani si parla ancora di stampa di regime, riferendosi alle notizie riportate in questi giorni dalla nostra stampa, ripetendo un copione già visto e letto da almeno due anni a questa parte

di Corto Maltese

Sapete che c’è? c’è che questa volta una stampa di regime esiste veramente, ma non qua. E’ in un paese dove se dici qualcosa di diverso da quello che ha deciso il governo ti arrestano e becchi sino a 15 anni di galera. Un posto dove la stampa che vorrebbe essere libera è costretta a chiudere (nelle migliori delle ipotesi). Dove una vecchietta con dei cartelli che inneggiano alla pace viene fermata da soldati in tenuta antisommossa e portata chissà dove. Dove quei social che noi usiamo per dire pure le più sconclusionate sciocchezze…non esistono più. Dove FB è oramai fuorilegge

Sapete che c’è? c’è che abbiamo parlato di libertà sospesa, di gioventù rubata, mentre eravamo nelle nostre comode case, con i nostri smartphone, PC, Tablet, TV, intenti ad ascoltare musica, vedere video, giocare, connessi con il mondo. Avevamo cibo e medicine, corrente elettrica ed acqua a volontà, ci siamo scaldati se faceva freddo e rinfrescati se avevamo caldo. Qualcuno ha persino provato a leggere un libro. E abbiamo protestato perché ci avevano impedito di fare un aperitivo. Pensate…abbiamo scritto sui social che non esisteva libertà di opinione…esercitando cosi quella libertà stessa di cui negavamo l’esistenza.
Sapete che c’è? C’è che a poca distanza da noi ci sono persone a cui hanno davvero tolto la libertà, condannato la loro gioventù, violato i sogni dei bambini. Sono chiusi nei bunker mentre suonano le sirene e cadono bombe, ne escono talvolta per rubare un po’ di neve, per non morire disidratati. Osservano i loro smartphone con speranza e paura delle notizie che leggeranno su quegli schermi, sperando che qualcuno non interrompa mai quei segnali. E i più fortunati potranno cercare di lasciare quel paese che è il loro, le case, il lavoro, gli affetti…il loro futuro rubato per sempre.




Corto Maltese

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