Quello che sta succedendo in Ucraina oltre a spezzare i nostri cuori, sta attraversando la nostra società per i problemi che genera nel campo dell’energia. La forte dipendenza del nostro paese dai combustibili fossili, genera la necessità di approvvigionamento  dai paesi esteri ed in particolare nel caso specifico, da gas e petrolio russo.

È molto singolare quanto stiamo sentendo in Italia su di una eventuale riapertura di centrali elettriche a carbone, innanzitutto perché tali centrali sono state dismesse per la forte incidenza che hanno sull’inquinamento dell’aria e dell’atmosfera e sulle malattie che provocano alle  persone che abitano intorno. Inoltre c’è qualche cosa di incomprensibile nel fatto che per risolvere il problema della dipendenza che abbiamo dal gas proveniente dalla Russia per il 40%, pensiamo di sostituire il gas con il carbone, che oltre ad essere molto più inquinante, ci vede sempre dipendenti dalle importazioni russe  per una percentuale del 40%…

In ogni caso in tema di energie, oltre a quanto detto sul nucleare ne La Lanterna del 21 febbraio 2022, possiamo purtroppo aggiungere un ulteriore pericoloso motivo per cui le centrali nucleari sono per chi le ha un grande problema, possono diventare un facile e pericolosissimo (e non solo per chi le ospita) obbiettivo terroristico e militare come la guerra in Ucraina ci sta ampiamente dimostrando.

A fronte di quanto sta avvenendo e della grande necessità di modificare le fonti di approvvigionamento di energia, nulla viene fatto per alleggerire la burocrazia che mina la realizzazione di una quantità infinita di progetti di installazione di impianti di energia solare sulle abitazioni e non solo. Tale complessità rende, complicatissimo, se non impossibile, l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici, o tegole fotovoltaiche, sia in condizioni di normalità che laddove ci siano elementi di tipo paesaggistico o storico dell’immobile. In Italia chiaramente sono tantissimi gli edifici soggetti a questo vincolo, ma la tecnologia ha fatto dei passi da gigante e consente l’installazione di tegole fotovoltaiche, ad esempio, di qualsiasi forma o colore, quindi non si riesce davvero a capire questo accanimento nei confronti di chi cerca di dare un contributo civile ad un problema sociale oltre che economico.

Ulteriori dubbi nascono sul perché altre forme di energie rinnovabili, godano di poca attenzione sia mediatica che istituzionale.  

L’energia geotermica ad esempio gode in Italia di scarsissima considerazione, eppure in altre nazioni, anche nelle modalità più semplici come il cosiddetto “pozzo canadese*”, metodologia che viene anche dalla tradizione, è utilizzata diffusamente in particolare per le case di campagna, ma non solo.

Si parla molto poco anche dell’energia eolica e quando ne parliamo, tutti quanti immaginiamo delle grandi pale eoliche con le mille contestazioni che ne derivano. Nella realtà il modo migliore per produrre energia eolica è attraverso dei piccoli rotori, che girano sull’asse verticale, e che possibilmente possano produrre energia per una casa oppure per un singolo condominio. Questi rotori stanno raggiungendo una grande efficienza e soprattutto in una nazione soggetta all’azione del vento come l’Italia ed in posti come Genova, tale tecnologia darebbe degli enormi risultati se incentivata. In particolare, in riferimento all’energia eolica molto promettente è la possibilità di produrre energia eolica con rotori posizionati a lato delle strade molto trafficate od autostrade, capaci di generare energia grazie al movimento dei rotori derivante dal passaggio delle auto e degli autotreni.

Come poi non parlare anche dell’energia ricavabile dal moto ondoso, energia fino ad ora poco utilizzata per la grande complessità necessaria per la produzione. Tali difficoltà sono state ampiamente superate con i nuovi progetti basati su innovative tecnologie italiane molto promettenti.

Infine un accenno ad un tema, completamente trascurato in Italia, ma che è invece molto considerato in altre nazioni europee, i biocarburanti, ovvero quei carburanti che sono ricavabili dal mondo vegetale, per esempio da tutti gli scarti dell’agricoltura. Tali carburanti modificherebbero completamente il nostro approccio al tema della mobilità privata.

Oltre tutti i temi trattati, ce ne sono molti altri su cui si dovrebbe ulteriormente riflettere, molti dei nostri attuali problemi derivano dalla mancanza di serie politiche energetiche che ci possano permettere, anche in tempi brevi, nel giro di un paio di anni, di liberarci dalla nostra dipendenza da fonti energetiche fossili estere ed inoltre, dovrebbero essere fatte tutte quelle scelte che possano elevare il livello etico della nostra società ed il rapporto con il mondo che ci circonda.

*Pozzo canadese, viene denominato così quel sistema che preleva l’aria dall’esterno e la fa circolare in dei semplici tubi, posizionati a circa 2 metri sotto il terreno per mezzo di un ventilatore. Grazie a questa circolazione l’aria si riscalda in inverno e si rinfresca in estate per il fatto che la temperatura del sottosuolo è costante intorno ai 15°. Tale aria riscaldata o raffreddata (a seconda della stagione), viene poi immessa nell’abitazione.

Marco Maltesu
Direttore di redazione ilponentino.it

LA LANTERNA – Rubrica a cura di Marco Maltesu
direttore de il PONENTINO

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