“La Lanterna”

Gli editoriali del direttore Marco Maltesu

Uno spazio di informazione, di trasparenza, di solidarietà, di amore e di libertà. Questi sono i valori espressi dal nostro giornale che in questa rubrica esprimono una loro ulteriore voce e come la nostra Lanterna poggiano le radici nel passato solidamente incastonate nel nostro meraviglioso territorio per illuminare il presente

Il Ponente batte un altro colpo.

Se qualcuno non aveva sentito bene, oppure aveva dei dubbi, il Ponente ha battuto un altro colpo.
Non bastano le minimizzazioni di quelli che giocano a rassicurare da una parte e dall’altra parte continuano a piazzare colpi contro il territorio, non basta continuare a strappare i volantini per cercare di boicottare la manifestazione, il Ponente sa quello che vuole, e conosce anche molto bene quello che non vuole.
La cittadinanza si è presentata compatta e numerosa all’appuntamento con la manifestazione, a partire dai comitati e le associazioni che stanno facendo un lavoro enorme di informazione, di raccordo fra le persone, di organizzazione. Un lavoro che riempie ogni istante libero della vita di tante persone che hanno a cuore il benessere del nostro territorio e che per esso arrivano a prendere ferie, permessi ed a fare qualsiasi tipo di sacrificio possibile. È grazie ad essi se la manifestazione è stata possibile, e dobbiamo ringraziare uno ad uno tutti i cittadini del Ponente perché nel nostro territorio il bene comune è diventato il bene davvero di tutti e non la bandierina di pochi.
Questo si respira a Ponente, e questo respiro avvolge tutti, nel corteo ci sono tutte le generazioni unite, chi queste battaglie le ha già fatte e chi queste battaglie è pronto a farle per tutelare un futuro che le scelte politiche rischiano di compromettere.
Si sono presentate famiglie intere alla manifestazione, testimonianza di rappresentazione di un sistema valoriale solido che sfugge alla campagna “informativa” istituzionale ed è invece radicato nella profonda coscienza dei nuclei familiari del nostro territorio.
Le persone hanno voluto manifestare senza alcun simbolo politico proprio per significare che non esiste nessun gruppo di divisione, le persone sono unite a prescindere da appartenenza politica o qualsiasi altra forma di divisione, molto semplicemente le persone non sono divise ma sono unite dal territorio e dalla vita di tutti i giorni, le persone sono unite dal proprio futuro e da quello delle nuove generazioni a cui non si può consegnare un ambiente invivibile.
Ora vedremo se queste Istituzioni, questa classe politica sorda alle richieste della popolazione, sarà capace di fare un salto di qualità e sarà capace di passare da una fase in cui le hanno provate tutte per evitare la partecipazione ad una fase in cui possano prendere coscienza della volontà della cittadinanza e diventino anche capaci di ascoltare e condividere le scelte perché è davvero vergognosa questa presunzione e prepotenza di voler imporre progetti che impattano in misura devastante il territorio.
Fra l’altro, ogni volta che vogliono imporre le decisioni si dimostra evidente una incapacità di base con errori che fanno inorridire anche i più benevoli.
Questo in parte deriva anche dalla mancanza di dialogo e di confronto, perché solo con un rapporto “aperto” si riescono a considerare le necessità di tutti ed inoltre solo il territorio è capace di prendere in considerazione fattori “particolari” che altrimenti non possono essere considerati. Quindi, paradossalmente, l’ascolto del territorio è la maggiore salvaguardia per la riuscita di ogni operazione.
Un ulteriore elemento evidenziato anche dalla manifestazione, ma ormai sempre più presente nella realtà quotidiana è la saldatura crescente fra la popolazione dei differenti territori. La presenza di cittadini provenienti da Savona e Vado, da Sampierdarena e da altri quartieri genovesi, interessati da diverse problematiche, dal rigassificatore ai depositi chimici, dalla dispersione dei fanghi agli ampliamenti del porto passando per il porto petroli, il dissalatore e l’insediamento di nuove servitù, sono la testimonianza di una forte condivisione delle problematiche fra i vari territori interessati e la precisa volontà di formare un fronte unico davanti alle difficoltà.
È tempo che anche le Istituzioni, la politica ed altresì l’intero mondo dell’imprenditoria, si mettano al passo con il profondo cambiamento che si diffonde dal basso ed imparino a dialogare con la realtà di un territorio capace di emanciparsi con la sua crescita.

Marco Maltesu
Direttore di redazione ilponentino.it

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