Lettera dalla Direttrice È caldo, è umido e le piante si liberano delle foglie non del tutto necessarie con una continuità allarmante!
Se venite in visita non pensate male dei giardinieri per via delle foglie che trovate sui sentieri perché adesso il rapporto tra numero dei giardinieri e pioggia di foglie è disarmante.
Ma confido nella vostra comprensione 😉
In questi giorni, mentre aspetto che si risolva questa storia allucinante delle gare del PNRR – che pare non avere fine e nessuna certezza – sono impegnata negli esami sia all’Accademia di Belle Arti che alla Facoltà di architettura.
Ho “esaminato” undici studenti del corso di Restauro del Giardino Storico. In circa vent’anni di docenza in questo corso, ieri mi è successa una cosa rara: ho passato con loro due ore e mezza a parlare piacevolmente dei testi che dovevano leggere, dei giardini di cui ha trattato il corso, di villa Pallavicini e … di me.
Mai avrei pensato che si potesse parlare di me!
Foto: Viale Classico / Parco di Villa Durazzo Pallavicini
Non si è parlato di me perché loro mi conoscono veramente e tanto meno perché ci sia qualcosa di cui parlare, ma per il fatto che a loro sembra cosa strana e rara che qualcuno dedichi tanto tempo della sua vita ad una attività di recupero e conservazione di un bene pubblico, trascurando interessi economici e quieto vivere.
E la cosa mi intristisce perché io avevo di fronte 11 persone di circa 20-22 anni assolutamente bisognose di poter credere in qualcosa di buono, di valido, di costruttivo. E le ho portate a visitare i nostri giardini genovesi e liguri dimostrandogli quanto la società a cui appartengono sia totalmente incurante di questi beni – e anche di molti altri.
Sono confusi. Capiscono di essere i figli di una società del benessere che sta vacillando e forse già crollando, ma sono vivi di una vitalità che forse noi “vecchi” abbiamo dimenticato. Si chiedono come sia possibile che i politici dicano una cosa e ne facciano un’altra, si chiedono perché la gente non reagisca di fronte al degrado di ogni tipo.
Capisco che vorrebbero immaginarsi pronti a lottare per salvare la bellezza ma non sanno come fare né da che parte cominciare.
E qui entro in campo io che ho buttato in basso le corna e continuo a combattere perché non si perda il Parco Pallavicini, io che ai loro occhi appaio come un Don Chisciotte o come una Giovanna d’Arco…e questo è molto brutto perché io so di essere una persona normale ed equilibrata che ha semplicemente fatto una scelta professionale; negli ospedali ci sono tanti medici che dedicano la loro vita alla salute del prossimo, eccetera, eccetera, eccetera. Il mausoleo del Capitano / Parco Villa Durazzo Pallavicini 2023Quando avevo la loro età sentivo che avrei voluto salvare il mondo.
Molti dei miei compagni ed amici volevano salvare il mondo e invece abbiamo generato questo che loro – i nostri figli – non capiscono e criticano.
Ieri mi sono lasciata scappare un consiglio che oggi sono pronta a rimangiarmi:
“Adesso il mondo è vostro, è il vostro momento di decidere e agire!”
Ma quelle undici belle anime mi sembravano uccellini caduti nella melassa, sulla nostra carta moschicida.
Loro hanno ancora bisogno di noi, hanno bisogno di constatare che i “vecchi” ci credono ancora.
Io ci credo, mi piace crederci e mi piacerebbe molto poterne parlare con voi, cari amici del Parco e dei parchi.
Potremmo darci un appuntamento alla fine dell’estate; mi piacerebbe farvi sapere cosa racconto agli studenti e farvi vedere le cose che faccio vedere a loro durante i sopraluoghi nei vari giardini dimenticati di Genova.
Poi spero proprio di potervi invitare a vedere cosa succederà nel Parco di Pegli quando inizieranno i nuovi restauri del PNRR, ma questa è un’altra storia.
Foto: Busto di Michele Canzio / Parco di Villa Durazzo Pallavicini 2023
Dalla scorsa domenica e per tutte le domeniche di luglio ed agosto saranno attivi i GIOCHI D’ACQUA alle ore 14 – 16 – 18 i giochi d’acqua. Non perdete l’occasione per questo divertissement! Silvana Ghigino Direttrice e Curatrice del Parco di Villa Durazzo Pallavicini
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