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Consiglio Municipale su fabbrica cassoni: tutti a Vado? Si…ma…forse!

Malgrado le autorevoli promesse e dichiarazioni di intenti ancora non c’è certezza che “nessun cassone” si farà di fronte a Pegli Lido. Dubbi anche sulla cantierizzazione del “dentino” del sesto modulo

Di Antonello Rivano

Questo emerge dal Consiglio monotematico tenutosi Venerdì 19 maggio a Voltri che ha visto l’intervento di importanti cariche istituzionali: Edoardo Rixi, Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Giovanni Toti, Presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, Sindaco del Comune di Genova, Paolo Emilio Signorini  Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Gli ultimi ad arrivare nella sede del Consiglio Municipale sono stati Bucci e Toti, che per evitare la folla all’esterno del Municipio hanno sfruttato una entrata secondaria.

A tal proposito va evidenziato l’estremo disagio, causato dalla situazione metereologica, con la quale chi non ha potuto accedere al palazzo municipale ha dovuto assistere alla seduta attraverso i due schermi posti sotto il porticato dell’ingresso.

La folla all’esterno del Municipio di Voltri assiste, sotto la pioggia, attraverso gli schermi posti sotto il porticato

Situazione difficile che si sarebbe potuta evitare se fossero state accolte le richieste della minoranza e dei comitati di far svolgere il Consiglio Municipale all’interno del Teatro di Ponente. La decisione di rifiutare la richiesta è stata giustificata dal presidente Barbazza con il fatto che si trattava di un atto istituzionale, cosa a dire il vero non proprio esatta, visto che già in passato si è usato il Teatro per sedute per le quali era prevista una importante presenza di pubblico. Da sottolineare che lo stesso viceministro Rixi, intrattenendosi con alcune persone all’esterno del municipio, memore del suo passato politico sul territorio, affermava che il Teatro sarebbe stato idoneo allo scopo.

Un servizio d’ordine sicuramente sovradimensionato, cosi come nelle altre recenti occasioni in cui si è discusso del futuro del porto di Pra’, ha fatto da corollario alla corretta, se pur a volte rumorosa, contestazione di chi, pur di esserci e manifestare il proprio disappunto verso istituzioni spesso sorde e troppo distanti dalla gente comune, ha sfidato la pioggia e sopportato le lunghe ore in piedi.

A inizio seduta, dopo il ricordo e il minuto di silenzio dedicato alla prematura scomparsa della consigliera Eleonora Bruzzone, i Comitati del Ponente hanno letto una loro relazione e consegnato al viceministro le oltre 6000 firme (3500 cartacee e 2500 online) che attestano la volontà popolare del NO alla fabbrica di cassoni di fronte a Pegli Lido.

La consegna delle firme raccolte dai comitati al Viceministro Rixi

Una copia del documento redatto dai comitati è stata consegnata ai rappresentanti istituzionali di Governo, Regione, Porto, Comune e Municipio (Vedi il documento in PDF)

Da quando abbiamo appreso dell’esistenza di questa nuova minaccia per il ponente, ovvero l’ipotesi di realizzazione della fabbrica di cassoni propedeutici alla nuova diga di Genova, abbiamo subito assunto una posizione di opposizione a tale scempio al fine di salvaguardare ciò che resta del nostro territorio unendoci in un coordinamento che comprende comitati di tutto il Ponente”. Cosi inizia il documento che prosegue elencando le azioni messe in atto dai comitati, dal Municipio VII PONENTE e dai consiglieri di minoranza del Consiglio Comunale di Genova per intraprendere dei colloqui costruttivi tra i principali attori della vicenda, come le occasioni degli incontri pubblici, della Commissione Consiliare e la più recente conferenza sulla nuova diga, tutti incontri che hanno visto però l’assenza di Stato, Regione, Comune e Autorità Portuale.
È’ stata inoltra ribadita la richiesta di rispettare gli storici accordi del 1999 che fissano i paletti per l’estensione della piattaforma portuale di Pra’ al sesto modulo a levante e, a ponente, alla foce del rio San Giuliano, e sud, sottolineando che è il porto a doversi adeguare alle esigenze della città.

Il momento della lettura della relazione del Coordinamento Comitati del Ponente

Il primo intervento, dopo l’introduzione del Presidente del Municipio Barbazza che ricordava anche la Posizione del Municipio per il No ai Cassoni, è stato del Presidente Signorini che ricordava come, partendo dall’idea di fare tutti i Cassoni a Pra’ si è arrivati al momento attuale alla possibilità che di fronte a Pegli Lido si facciano solo i 15 più piccoli, dell’altezza di 16 metri, senza ampliamenti a mare e che il “dentino” , come richiesto dall’appaltatore, sia in ogni caso un cantiere per la prefabbricazione dei massi guardiani per la nuova diga e per lo stoccaggio la gestione e movimentazione dei materiali sovrastrutturali e del materiale di demolizione della vecchia diga. Fermo restando la possibilità che anche i cassoni più piccoli possano essere fatti a Vado come quelli di dimensioni più grandi.

La posizione di Autorità portuale è stata a grandi linee ribadita anche dal Sindaco Bucci e dal Presidente Toti. Tutti gli interventi sono stati sottolineanti da esclamazioni di contrarietà provenienti dalla piazza, dove, malgrado la pioggia si erano ritrovate un centinaio di persone. Esclamazioni che hanno maggiormente infastidito Toti che affermava “Se i cassoni saranno fatti tutti a Vado non è perché a Pra’ si urla più forte ma perché è più conveniente dal punto di vista amministrativo”.

Più deciso, verso l’ipotesi Vado, l’intervento del Viceministro Rixi, che si è impegnato in tal senso e per fornire risposte certe e in breve tempo, in particolare modo per quanto riguarda l’ottenimento delle autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente. La possibile data limite, indicata per sapere se in tale sito si costruiranno anche i cassoni più piccoli è stata quella del 15 giugno.

Marco Bucci ha inoltre invitato tutti, anche se sembrava riferirsi più ai comitati, a tenere un “profilo basso”, probabilmente avrebbe voluto dire “accondiscendente”, per non pregiudicare l’iter che porterebbe la fabbricazione dei cassoni tutti a Vado. Richiesta che, stando anche al boato in risposta proveniente dalla folla all’esterno, non è stata positivamente recepita.

Sollecitati dagli interventi dei consiglieri Municipali, in particolare da quelli dell’opposizione, le repliche e le risposte delle alte cariche istituzionali apparivano però meno convinte e meno convincenti, sia in merito al reale utilizzo del dentino sia sullo stato, e sulla certezza, dell’iter per la costruzione dei cassoni tutta su Vado, l’On. Rixi ha parlato chiaramente di compensazioni eventuali per la comunità di Vado.

Di fatto il Consiglio Municipale di ieri si è chiuso senza nessuna certezza pur se con buone dichiarazione di intenti, fermo restando il mistero sul perché si voglia “ad ogni costo” fare un cantiere su dentino del sesto modulo. L’ipotesi più volta ribadita dai fautori del NO è che sia una sorta di grimaldello per altre ulteriori servitù. Preoccupa soprattutto l’ipotesi, una sola volta palesata da Signorini nei suoi interventi (si è forse poi reso conto di aver detto qualcosa che non doveva?) che in quel cantiere sarebbero stati anche stoccati e movimentati i materiali della demolizione della vecchia diga, materiali sulla quale salubrità si nutre più di un dubbio.