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Andar per Borghi e sentieri – Anello degli Scogli Neri fra Pegli e Pra’

Di Enrico Appiani

Gita dalla stazione di Pegli al Pian delle Figge (m. 610), con uno sviluppo che cerca di coniugare la storia di Pegli, il mare, la campagna e la montagna, su due diversi versanti. Salita sul versante della val Varenna e discesa su quello di Pra. Percorso di ben 17,1 km, fatto con alcuni amici del gruppo “Vecchie Marmotte”, con rientro a casa mia in via Salgari alta, dopo la discesa a Pra e la risalita attraverso Torre Cambiaso. Camminata impegnativa per lunghezza di sentiero, ma fattibile senza difficoltà, con circa 800 metri di dislivello positivo.

Dopo aver accolto gli amici alla stazione di Pegli, siamo saliti in via Beato Martino, ammirando Cappella Doria e la lapide del 1592 in cui Gio Andrea Doria esprimeva il proprio dolore per la morte della moglie Zanobia. Entrati nella parte alta di Villa Doria, abbiamo ammirato il laghetto dell’Alessi. Quindi si costeggia il Camping, già quasi pieno di tende, camper e roulottes, per lo più di stranieri tedeschi e olandesi, nell’ombra della valletta con sequoie e altri alberi di alto fusto, riprendendo poi a salire fino all’uscita dalle mura della villa. Si prosegue nella macchia mediterranea e pini diradati dagli incendi passati fino a Cascina Grimaldi, in rovina, a circa 220 metri di quota, dove comincia la vista della Val Varenna.

Abbiamo risalito il sentiero est che traversa il bric del Ferrà e il bric delle Monache, giungendo alla Fossa del Lupo, m. 420, bel crocevia di diversi sentieri. Non abbiamo preso il principale, l’E1 verso il Penello e la Martin, scegliendo quello a destra verso la Boessa, montagna di media quota che da secoli dà acqua a Villa Pallavicini e diverse case della valle. Dalla Boessa, la salita a Pian Delle Figge, m. 610, risulta più agevole che non con l’E1. Bel panorama a est e ovest, su tutto l’arco di costa ligure e in particolare da Portofino a Savona, con le Alpi Marittime in lontananza. Tavoli per picnic.

Abbiamo quindi iniziato la discesa verso Pra, col sentiero del quadrato rosso pieno fino al nuovo crocevia fra le Lische e i sentieri che salgono dalle alture di Pra. Proseguendo lungo quadrato e triangolo rossi, siamo discesi a Torrazza, ma al capolinea del bus locale abbiamo preso un ripido sentiero fra gli orti, a sinistra della piazzetta guardando verso il mare. Fra orti, giardini e case coloniche abbiamo raggiunto Salita Luigi Sciallero, in discesa in una bella campagna, fino all’ex Collegio San Giuseppe e al ponte sul rio San Pietro, dove si incrocia via Giovanni Mauro. A questo punto, salutati gli amici che scendevano alla stazione di Pra per il rientro in treno, sono salito fino a Torre Cambiaso, quindi ho preso la sterrata delle serre e della Cappella votiva, concludendo verso le case Melinotto e quindi via Salgari verso casa.

Gli amici hanno apprezzato le bellezze di Pegli e del suo territorio di primo entroterra, che dal centro del borgo storico con le antiche ville fa trovare verdi parchi pubblici, la macchia fra le rocce serpentine, la pineta, il clima di media montagna, il panorama sull’appennino fino alle Alpi, e di nuovo la campagna verde e coltivata. Una camminata soddisfacente, varia e ricca di paesaggio.