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Il mondo in città – Lontano Oriente: La marcia e la barba

Origini italiane, tensioni e speranze

Con la rubrica “il mondo in città” si vogliono raccontare i fatti dalle varie regioni del nostro pianeta che sono rilevanti per noi genovesi, italiani. Sia che ci troviamo sotto la lanterna o altrove, come nel mio caso che scrivo da Bruxelles.
Alberto Spatola

Lontano Oriente

La marcia e la barba

L’India quest’anno diventerà il paese più popoloso al mondo (secondo alcuni calcoli lo è già) superando così la Cina. Nel 2022 ha festeggiato il 75esimo dell’indipendenza dal Regno Unito e nello stesso anno ha superato il suo fu colonizzatore per grandezza dell’economia.
Nelle dinamiche internazionali tutti cercano e corteggiano l’India e sottolineano come il paese sia “la più grande democrazia del mondo”.

Insomma, la traiettoria del paese sembra essere verso un futuro promettente.

Però come, e un po’ più, di ogni nazione si trova di fronte a un bivio.

Ormai da anni l’India è governata da Narenda Modi: dal 2014 Primo Ministro, ma già dal 2001 importante politico in quanto governatore dell’importante Stato del Gujarat, tra gli Stati più avanzati economicamente e con una popolazione simile all’Italia.
Modi ha messo il paese su una traiettoria di erosione della democrazia, ma soprattutto lui, la sua cerchia, e il suo partito (il BJP) minano costantemente l’anima pluralista e multiculturale del paese. La minoranza mussulmana (quasi 200 milioni in un paese di 1,4 miliardi) è sempre più sotto attacco e la maggioranza indù è considerata la sola identità degna d’incarnare lo spirito dell’India.

Però il fatto di questo mese non riguarda Modi e il suo nazionalismo, ma la possibile alternativa, e c’è un po’ d’Italia in ciò.

Rahul Gandhi è figlio, nipote e pronipote di due Primi Ministri Indiani il suo bisnonno è stato il primo di tutti: Nehru, fu lui ad annunciare la nascita dello Stato federale indiano, fu lui a porre l’India nel solco democratico multipartitico e della “terza via” con la Jugoslavia, l’Egitto e numerosi altri paesi.

Inoltre è figlio di Sonia Gandhi (nata Sonia Maino in un paesino del Vicentino) che dal 1998, non continuativamente, è Presidente del Congresso Nazionale Indiano. Il Congresso Nazionale Indiano è stato per decenni il principale partito, ma con l’ascesa di Modi e del suo nazionalismo indù il partito è in profonda crisi d’identità, leadership e credibilità.
Rahul Gandhi in quanto figlio di una potente dinastia, percepito come elité, un personaggio un po’ viziato e fuori dal mondo, ha incarnato il senso di smarrimento dell’opposizione al nazionalismo di Modi. Ma in vista delle elezioni del 2024 sta provando a ritrovare se stesso e offrire un messaggio, un’identità alternativa a chi non si riconosce in Modi e spera in meglio.
Si è quindi messo in marcia attraverso 12 Stati indiani e si è fatto crescere la barba. Vuole risultare più saggio, popolare e unificante.

La marcia è iniziata a Settembre e si avvia verso la sua conclusione, si è posta così l’obiettivo di ricucire le fratture del paese tra caste, lingue e religioni. Un messaggio costituzionale, popolare e di speranza che fonda le radici nella “marcia del sale”: una tappa fondamentale della lotta non-violenta per l’indipendenza portata avanti da Mahatma Gandhi (non è avo di Rahul).

La marcia è stata un successo d’immagini e di bagni di folla, ma nei sondaggi e nel consenso sembra aver spostato ben poco. Il Primo Ministro Narenda Modi sembra ancora invincibile, dominante.

Raramente le lunghe marce hanno funzionato nella storia politica indiana, a quanto pare non bastano oltre 3500 km a piedi, però l’importante è essere sul buon cammino.
Una marcia e una barba non basteranno, ma il 2023 si apre con un passo affinché la crescita dell’India sia un elemento di speranza e non preoccupazione. Vedremo come continuerà il cammino indiano.

[1] La lunga marcia di Rahul Gandhi in India – Il Post  https://www.ilpost.it/2022/09/11/marcia-rahul-gandhi-india/ [1] Rahul Gandhi: Can long march revive India’s Congress party in digital age? – BBC News  https://www.bbc.com/news/world-asia-india-62796201