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Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo diretti da Francesco Amato: un tris vincente nel remake di Filumena Marturano

Di Beatrice Iasiello

Se Eduardo De Filippo scrisse il dramma teatrale Filumena Marturano per la sorella Titina, ne i lontani anni ’50, la scelta del regista Francesco Amato per la rivisitazione del dramma di Eduardo, non poteva  cadere che  su Vanessa Scalera: un’attrice con alle spalle molto teatro impegnato, qualche interpretazione cinematografica come l’Arminuta (candidata al David di Donatello  ed a i Nastri d’argento come miglior  attrice 2022) ma che è saltata agli occhi del  grande pubblico con la sua interpretazione nella fiction Rai giunta alla seconda stagione “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”, sempre diretta da Amato.

“Le commedie di Eduardo fondono in un meccanismo perfetto la comicità con l’inquietudine, il ritmo dell’azione con la riflessione e, sotto un’apparente leggerezza, sono in realtà specchio amaro ed ironico della nostra società. Dopo Natale in Casa Cupiello e Sabato, Domenica e Lunedì il progetto di Rai fiction continua con Filumena Marturano” (tratto dal Press book, ufficio stampa).

Fracesco Amato per la sua regia ha cercato elementi di contemporaneità, mentre gli attori Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo (anche lui passa agilmente da teatro a televisione  al cinema, qui è Don Domenico Soriano) hanno lavorato sul perdono per  giungere alla tenerezza di questi personaggi che hanno avuto una vita così diversa e nella loro diversità – lei una prostituta da lui, eterno Peter Pan,  salvata dalla “vita” in cambio di una parte da governante  e non da padrona di casa: sono riusciti a realizzare un sogno familiare. Ricorrenti nelle piéce di Eduardo la famiglia e la ricerca dell’armonia che Eduardo non ha mai avuto nella sua vita personale.

Durante la scorsa estate, afflitti dalle torride temperature, si sono svolte le prove, in costume, perchè la preparazione teatrale è anche fisica ed influenza la serialità, se affidata a mani così esperte.

Non si può sfuggire dall’interpretare un ruolo enorme affidato in passato ad una magistrale Sophia Loren, ma Vanessa Scalera viene aiutata dal regista nel trasformare la sua paura in felicità, ad imparare e poi dimenticare il dialetto napoletano per lasciarla libera di essere veramente Filumena. Nel monologo della Madonna delle Rose, uno specchio l’ha aiutata a porsi tutti quegli interrogativi sulla preziosità della vita quando qualcuno, forse proprio la Madonna stessa, le sussurrò “i figli sono figli” e lei prese la sua decisione; così come nell’altro momento, quello che nella trasposizione televisiva è rivolto ai figli ormai grandi, ai quali narra della sua sfortunata vita dove nella famiglia sua, che viveva  nei bassi napoletani, la sera vi era un solo piatto e non rammentava quante forchette. Vanessa Scalera, dice il suo regista, come la Magnani, ma no, Vanessa è Vanessa e non si discute, così come lo è stata in tutte le interpretazioni che ha abilmente sostenuto ed alle quali abbiamo assistito, ammirati.

E poi, la paura di Vanessa e Massimiliano, volti ormai diventati familiari, una per l’interpretazione del sostituto procuratore di Matera alquanto sopra le righe, Imma Tataranni, l’altro per aver indossato i panni dell’avvocato di insuccesso più simpatico ed affascinante dello schermo, Vincenzo Malinconico; dicevamo, la paura che in questa nuova avventura noi spettatori ci confondessimo con gli altri personaggi è svanita fin dal primo frame del film tratto del grande testo di Eduardo De Filippo.

La fiction è andata in onda in prima serata il 20 dicembre su Rai1 e rimarrà visibile tra i prodotti offerti da Rai Play.

Beatrice Iasiello