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 I Pallavicini di Genova e loro successori

Cenni di Storia e Antropologia del territorio (2): Da Paolo Gerolamo IV Pallavicini a Carlotta Fasciotti Giustiniani Cattaneo Adorno

Di G.Walter Cavallo
In questo articolo partiamo a parlare del ramo genovese dei Pallavicini, il cui albero genealogico è stato pubblicato nel precedente articolo, da Paolo Gerolamo IV (Genova 21 novembre 1756 – 18 novembre 1833), padre di Ignazio Alessandro, e da Ranieri, fratello di Paolo Gerolamo e zio di Alessandro.
Ranieri, piuttosto malaticcio, vive all’ombra del fratello maggiore, ma gli accade un fatto importante: viene nominato suo erede dal cugino Domenico, del ramo Lomellini. Sin da subito Ranieri dà l’impressione di non sapere utilizzare la ricchezza ereditata e soprattutto di non saperla fare fruttare. La rivoluzione francese e l’espansione in Italia colpiscono molte famiglie nobili, compreso i Pallavicini. Il nostro Paolo Gerolamo IV vivrà lontano da Genova in quel periodo ma sarà costretto a concedere che il suo figlio Ignazio fosse condotto in collegio in Francia.
Proscritto e condannato a pagare un’onerosa penale, lascia Genova nel settembre 1797 ritornandoci solo nel 1803.
Seguito da tutta la sua famiglia e da Ranieri, si ferma a Milano e, quando si trasferisce a Firenze, Ranieri si ferma a Pisa, dove muore lasciando al fratello il consistente patrimonio ereditato dal cugino Domenico, del ramo Lomellini. L’anno seguente Paolo Gerolamo IV vedrà confiscarsi, per essere venduto all’asta a titolo di contribuzione della Repubblica democratica voluta da Napoleone, metà dei suoi beni genovesi: tramite prestanome riuscirà a riacquistare quasi tutto, senza nessuna conseguenza tangibile nel suo modo di vivere.
Caduto Napoleone, il nostro Paolo Gerolamo, fu chiamato dal Generale Bentinck a far parte del governo provvisorio di Genova, nato il 26 aprile 1814 con presidente Girolamo Serra e dodici senatori. Il governo stette in carica sino al 26 dicembre 1814, quando il Congresso di Vienna decretò l’annessione del genovesato agli stati sardi. Al principio del 1815 fu eletto Sindaco di prima classe, carica che tenne per vari anni. Fu presidente del magistrato di Sanità, dell’albergo dei poveri, , consigliere e gentiluomo di camera del Re di Sardegna. Il suo matrimonio con Maddalena Grimaldi q. Giovanni Battistai accrescerà ulteriormente il patrimonio, anche se la reale proprietà dei beni di questa linea successoria si avrà solo con il loro figlio Ignazio Alessandro (Milano 5 aprile 1800 – Genova 16 settembre 1871), unico erede dei suoi genitori.

Questo Marchese Pallavicini sarà il campione della nuova epoca, sorta sulle ceneri delle precedenti. Oramai tutto era cambiato e il Marchese Ignazio Alessandro, consapevole del ruolo e del prestigio del suo casato, il primo maggio del 1833 venne nominato Decurione della Città di Genova. Continuerà ad occuparsi della “cosa pubblica” sino a diventarne sindaco di prima classe per il triennio 1843-1845. Il giorno del suo decesso, il 16 settembre 1871, Genova proclamerà il “lutto cittadino”.
Nel 1847 l’unica figlia vivente di Ignazio Alessandro, Teresa, sposa Marcello IV, ultimo discendente dei Durazzo,
Marchesi di Gabiano. La cerimonia di nozze si terrà nel giardino di Villa Durazzo – Pallavicini.
E’ in quel tempo che Teresa Durazzo – Pallavicni inizierà una grande opera di riordino dei documenti della famiglia ai quali, nel tempo se ne erano aggiunti di altre famiglie imparentate. L’anno seguente nasce l’unico loro figlio Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini, erede universale di entrambe le famiglie.

Dopo il matrimonio con Giulia Danielli Masetti finito senza prole e con la separazione tra i due, il marchese Giacomo Filippo, già anziano, sposerà nel 1913, la principessa Matilde Giustiniani . Quest’ultima, rimasta vedova nel 1921, due anni dopo, il 31 Ottobre 1923sposerà il marchese Pierino Negrotto Cambiaso, figlio del marchese/senatore Lazzaro e di Maria Teresa Pallavicini, anche lei, proprio nei giardini di villa Durazzo Pallavicini di Pegli. Industriale ed Agricoltore il marchese Pierino sarà sindaco di Arenzano dal 1905 al 1911 e Senatore del Regno d’Italia. Quando nel 1925 morirà a Roma, la moglie Matilde Giustiniani già vedova Durazzo Pallavicini, da cui nel 1921 aveva ereditato un cospicuo patrimonio, aggiungerà quello della famiglia Negretto Cambiaso nel quale, proprio nella persona di Pierino, era anche confluita l’eredità dei Sauli, famiglia da cui Pierino discendeva per parte di madre.
Senza prole la principessa Matilde Giustiniani adotterà, qualche tempo dopo, quale sua erede la nipote, la
marchesa Carlotta Fasciotti Giustiniani Cattaneo Adorno, scomparsa il 15 dicembre 1989.
Sarà grazie a lei, alla principessa Matilde Giustiniani e alla marchesa Teresa Pallavicini Durazzo se oggi si possono studiare gli archivi, o almeno in parte, dei Durazzo, Spinola, Grimaldi, Centurione e dei Sauli.
Queste tre donne ebbero pochi eguali nei loro antenati.

Per approfondire

Splendore di PEGLI e dei suoi personaggi (da pag 11 a pag 32)

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