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“Reduci” quando il Covid entrò in RSA

Il 7 aprile 2022 è uscito il libro intitolato “REDUCI” edito da Editrice Dapero e scritto dal genovese Andrea Benelli. Abbiamo incontrato e intervistato l’autore

All’epoca dei fatti Direttore di Struttura RSA per una azienda multinazionale, attualmente con nuovo incarico di Direttore di RSA per lo sviluppo di due nuove strutture socio sanitarie sul territorio genovese, racconta, con la voce delle emozioni, quel che è successo davvero nelle nostre RSA con l’arrivo del Covid.

Una narrazione che vuole dare voce – finalmente – ai professionisti che si sono spesi per proteggere gli anziani e che vuole donare al mondo dell’assistenza un punto di vista inedito, mai venuto fuori dalle cronache dei giornali.

“Reduci” descrive e coinvolge senza la pretesa di edulcorare le RSA – un memoriale che, ricordando quel che è successo, vuole costruire un’alleanza fra professionisti, anziani e familiari.

“Reduci” è finalmente una finestra aperta in questo strano mondo che è quello delle RSA, un Direttore di struttura che decide di farsi presenza per il personale di cura, per gli anziani e per le famiglie, un racconto che dà voce a quei professionisti, spesso dimenticati dalle cronache, che hanno messo in gioco se stessi per proteggere gli anziani.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare e intervistare l’autore Andrea Benelli al quale abbiamo fatto alcune domande:

Andrea, quando hai deciso di scrivere il libro?

Il libro devo dire che nasce pe “caso”, durante le notti passate insonni nel il primo e tremendo periodo pandemico che ha coinvolto anche le strutture socio sanitarie, avevo bisogno di raccontare in primis a me stesso quanto stava accadendo giorno dopo giorno, qualcosa che non avremmo mai pensato potesse succedere e che così tanto a dura prova potesse metterci, degenti, operatori professionisti del settore e familiari, avevo bisogno di lasciare memoria del nostro vissuto perché incredulo, non potessi mai dimenticare, il tempo si sa, inevitabilmente annebbia col suo passare i ricordi, anche quelli che fanno più male.

Quanto è durata la scrittura e come è cambiato, se è cambiato il tuo punto di vista durante la narrazione?

Il libro nasce e si sviluppa seguendo momenti diversi per la durata di due anni, dopo una prima parte, i primi sei mesi circa del periodo emergenziale, quanto scritto si è fermato in un cassetto, perché può sembrare incredibile, ma nei primi mesi pandemici, forse l’aggrapparsi sempre ad una “speranza” per darci forza, ci faceva pensare che la pandemia così come difficilmente la stavamo vivendo, potesse presto, molto presto passare, ma mentre i mesi scorrevano inesorabilmente, non solo io non ero più lo stesso ma tutti noi, quella che nel libro sovente definisco “comunità”, fatta da operatori professionali, degenti e familiari, insomma il nostro lavoro.

Così, il testo viene successivamente ripreso e incredibilmente, rileggendolo, molte cose, forse per difesa, non le ricordavo già più.

La voglia di proseguire una narrazione nasceva nuovamente in me perché non solo nel frattempo avevamo ben compreso che la pandemia non sarebbe durata poco, ma il nostro modo di lavorare, i rapporti lavorativi e organizzativi all’interno della RSA, la gestione dei familiari e il loro dolore per il distacco forzato dai loro affetti più cari prendevano altre forme, altre considerazioni, insomma sì, altri punti di vista nascevano e si mescolavano.

L’arrivo finale dell’interminabile strada in salita era ancora molto lontano e ancora molto vi era da raccontare.

Quali obiettivi volevi raggiungere scrivendo questo testo e consegnandolo alla comunità di lettori?

Rappresentare il triste vissuto di una gestione pandemica nel suo momento più terribile, una condizione vissuta sulla mia pelle ma che è stata simile, se non uguale, per moltissime realtà del nostro settore sociosanitario.

Far capire agli esterni quanto sia stato duro, audace da parte di tutti gli addetti ai lavori, sanitari e non, anche temerario e per nulla scontato riuscire a non farsi abbattere da un momento così terribile, riportando segni indelebili su ognuno di noi per cercare sempre e comunque di garantire ai degenti i servizi indispensabili a fronte di turni massacranti in carenza di organici.

Parlare del vissuto dei familiari, del modificarsi delle relazioni tra il servizio offerto e loro, che hanno dovuto vivere e cercare di gestire un distacco dai propri affetti che li ha messi a dura prova per troppo tempo con un capitolo dedicato proprio a questo tema “Facciamo Pace” che vuole ci si stringa tutti la mano e ci si faccia i complimenti perché siamo stati tutti bravi!

Raccontare il vissuto così cambiato della permanenza all’interno delle RSA dei nostri degenti che hanno dovuto inevitabilmente sperimentare distacchi forzati e cambiamenti nel trascorrere delle loro giornate, privi di quel contatto stabile e continuativo con i propri affetti.

Far sentire al mondo esterno, raccontare come sono andate le cose a chi sente parlare di questi ambienti e che ha letto magari di gestioni disastrose,

Questo non vuol dire affermare che sia andato tutto perfettamente, ma che qui dentro, dentro le nostre RSA, ci sono persone fantastiche che hanno bisogno di uno spazio di riconoscimento.

Perché il titolo “REDUCI”

Perché lo siamo e continueremo ad esserlo, se è vero che dobbiamo al più presto voltare pagina ritrovando la normale quotidianità, dimenticarci di quanto successo, di chi siamo stati e di come abbiamo reagito tutti con professionalità e dedizione per nulla scontato, sarebbe un grande errore e con l’occasione vorerei riportare quanto scritto a pag. 78 “L’augurio che faccio a tutti, addetti ai lavori e non, è di riuscire a guardare oltre, non solo per fare un balzo verso una normalità ritrovata, fatta di stabilità lavorativa, speranza e serenità, fatta del meglio che noi tutti sempre desideriamo, che ci aspettiamo e per il quale fatichiamo, ma soprattutto ci auguro di diventare noi stessi oltre, di andare per una volta come spesso succede dopo i grandi eventi, oltre a quello che siamo stati, imparando se non abbastanza almeno qualcosa.”

Il libro

Il racconto che dà voce a quei professionisti, spesso dimenticati dalle cronache, che
hanno messo in gioco se stessi per proteggere gli anziani. Un direttore di struttura che risponde “eccomi” alla sua Comunità e che decide di farsi presenza per il personale di cura, per gli anziani e per le famiglie. Così nasce “Reduci”, la nuova pubblicazione per i tipi di Editrice
Dapero che racconta, con la voce delle emozioni, quel che è successo davvero nelle nostre RSA con l’arrivo del
Covid.

Reduci Quando il Covid entrò in rsa
Di Andrea Benelli –
Editrice Dapero 2022
ISBN 9788832254150
Pagine: 96
Prezzo: 14,70€
Disponibile dal 7 aprile sul sito dell’editore: https://www.editricedapero.it/prodotto/reduci/